Napoli. Municipalità ostaggio del Pd, il caos al Vomero blocca tutto

NAPOLI (Francesco Foco) – Un partito: il Pd. Un quartiere: il Vomero. La partita delle giunte municipali passa tutta dalle nomine in V Municipalità e dal caos che regna tra le correnti democrat. Facciamo un attimo un passo indietro.
In questi giorni alcune Municipalità hanno finalmente nominato assessori e vicepresidenti (anche se le giunte sono monche, mancano i nomi della lista Manfredi). Hanno il proprio governo, dopo nove mesi, sesta, prima, terza, quarta e ottava Municipalità. Ieri la VII ha nominato solo il vicepresidente, Giuseppe Grazioso. Ne mancano altre cinque, anche se tanti accordi sono già praticamente chiusi. Ne mancano ancora cinque all’appello, guidata da presidenti del Pd e del Movimento 5 Stelle. Tra cui il Vomero-Arenella, presieduta dalla democrat Clementina Cozzolino. In realtà ci sono già dei nomi scritti neri su bianco. La manfrediana Fabiana Felicità sembra averla spuntata, sarà lei la capolista. C’è poi Rino Nasti, già assessore comunale ai tempi di Rosetta Iervolino, già con un piede nella giunta vomerese. Mancano due nomi: quello del gruppo La Città, lista vicina al consigliere regionale Diego Venanzoni, e il nome del Partito democratico. Gli interessi dem in quel quartiere sono altissimi, così come la lista degli aspiranti assessorini è lunghissima. Dato che i dem vivono di correntismo sfrenato, l’equilibrio di tutte le altre nomine municipali dipende dalla collina vomerese, da sempre epicentro della politica partenopea. Grande l’interesse della consigliera regionale Bruna Fiola, che ha portato in consiglio comunale la consigliera comunale Maria Grazia Vitelli che dalla quinta Municipalità viene. Forte anche l’interesse di altri big di partito come la presidente dell’assise comunale Enza Amato, del capogruppo in Regione Mario Casillo e del deputato Lello Topo. Si è sfilato invece dalla partita vomerese il segretario Marco Sarracino.
Dalla provenienza correntizia dell’assessorino di Vomero-Arenella dipenderanno gli equilibri in IX Municipalità, presieduta da Andrea Saggiomo vicinissimo alla Fiola. E della II, dove c’è un inedito derby tra Topo e Casillo. Insomma, micro potentati che si scontrano per piantare quante più bandierine possibile nell’ottica dell’eterna prova muscolare interna. Da cui dipenderanno, quest’anno, anche le liste per le Politiche del 2023. Insomma, senza il Vomero non si cantano messe. E lo stallo alla messicana dem tiene bloccate praticamente tutte le altre partite municipali. Un gran caos che ha fatto storcere il naso al sindaco Gaetano Manfredi e agli altri alleati.
In ogni caso, ci sono tante altre micro fratture in maggioranza che vanno risolte. C’è il derby a sinistra, ad esempio, che vede i consiglieri comunali Sergio D’Angelo e Rosario Andreozzi rischiare di rimanere a secco di nomine. La loro lista infatti, ‘Napoli Solidale’, ha già ottenuto due poltrone. Una per Ciro Guida, nuovo vicepresidente in III Municipalità: è stato nominato in quota Articolo-1, il partito del ministro della Salute Roberto Speranza. Un’altra da Antonio Di Costanzo, assessore a San Giovanni-Barra-Ponticelli: per la nomina ha interceduto personalmente il senatore Sandro Ruotolo con l’aiuto di Sinistra Italiana. Difficile che il duo D’Angelo-Andreozzi riesca ad ottenere una terza poltrona per un loro fedelissimo, eppure sono loro i consiglieri che siedono in assemblea.
E poi ci sono i deluchiani. ‘Napoli Libera’ ha ottenuto un assessorato per Lucio Acciavatti, ma l’area vicina a Vincenzo De Luca è composta da tantissime anime e sensibilità, molte delle quali per ora non hanno ricevuto la considerazione che rivendicano. Un problema in più per Manfredi, che a fine mese porterà in Aula il bilancio di previsione.
Discorso a parte, infine, per le due liste che non hanno rappresentanti in consiglio comunale. Si tratta della lista Per e dei Repubblicani. Lo spazio per loro è strettissimo ma pare che il sindaco Manfredi in persona sia intervenuto per garantire il diritto di tribuna ad ognuno delle 13 liste della coalizione che lo hanno guidato alla vittoria. Una questione di correttezza dopo la parola d’onore data dall’ex rettore in persona durante tutti gli incontri.

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