Napoli paralizzata dal matrimonio trash, istituzioni inermi

L'assessore Clemente: "Nessuno può fare il proprio comodo in città". In realtà, l'hanno già fatto

Tony Colombo e Teresa Rispoli

NAPOLI –  Un matrimonio che ha reso ostaggio Napoli, sotto lo sguardo indifferente e colpevolmente distratto delle istituzioni. Al di là di ogni considerazione sullo stile e sulle scelte (assolutamente trash) legate ai festeggiamenti, le nozze tra Tony Colombo, 32enne cantante neomelodico palermitano, e Tina Rispoli, 43 anni, vedova del boss Gaetano Marino, hanno incredibilmente paralizzato la città. Persino le carrozze per un corteo da Secondigliano al Maschio Angioino, con tanto di trampolieri e musicisti. Il traffico è andato in tilt. Per una sfilata che ha lasciato sbigottiti in tanti.

Cerimonia “dall’atmosfera bohemien”

Eppure del matrimonio si sapeva da giorni, sono stati inviati persino comunicati stampa che annunciavano una festa “dall’atmosfera bohemien”. Nei giorni scorsi era stato montato addirittura un palco completamente abusivo  in piazza del Plebiscito per un addio al nubilato parecchio rumoroso, con centinaia di palloncini a forma di cuore. In pieno centro, davanti la sede della Prefettura. Senza che nessuno si accorgesse di niente. O meglio, senza che nessuno decidesse di intervenire. I vigili urbani sono entrati in azione quando la frittata era già fatta e da Secondigliano man mano la città andava rapidamente in tilt per il corteo che ha ricordato a molti il controverso funerale organizzato dai Casamonica, a Roma, qualche anno fa. I caschi bianchi hanno fermato la carrozza, infliggendo una multa e poi hanno cercato di fare il possibile, anche all’esterno del Maschio Angioino per garantire un minimo di ordine pubblico e di calma. 

Celebrazioni non autorizzate sotto il naso delle istituzioni

Poi, però, l’ammissione su quanto avvenuto al Plebiscito senza che nessuno se ne accorgesse (a pochi metri c’è un presidio praticamente fisso delle forze dell’ordine). “Venuti a conoscenza, per il tramite dei media e di filmati sui social network, che i festeggiamenti erano già cominciati in precedenza, utilizzando abusivamente, nelle ore notturne, piazza del Plebiscito, per una vera e propria rappresentazione canora, si è immediatamente iniziata l’attività investigativa. Pertanto si è risaliti all’individuazione degli organizzatori dell’evento, e inoltre si è proceduto all’acquisizione di filmati e video pubblicati sui social, allo scopo di determinare e perseguire le responsabilità dei soggetti coinvolti, che hanno agito in difformità alle normative vigenti sulla materia ed in assenza ad autorizzazioni delle autorità preposte”, si legge nel comunicato della Municipale. Nessuno si era accorto di niente. Sotto il palazzo della Prefettura. Incredibile.

L’assessore Clemente in forte ritardo

Dopo il caos della carrozza e il rito civile al Maschio Angioino la festa è andata avanti a La Sonrisa, nell’area stabiese, sede del ‘Boss delle cerimonie’. Ma intanto le polemiche sono esplose in tutta la città e nel mondo politico. A provare a spegnerle le parole, che suonano, però, tardive dell’assessore Alessandra Clemente. “Non consentiremo che Napoli si trasformi in un palcoscenico oleografico dove celebrare nozze sfarzose,di dubbio gusto e senza rispettare le regole minime”. Troppi tardi. Il matrimonio neomelodico ha attraversato impunemente la città, con immagini che hanno rapidamente fatto il giro d’Italia. “Contesteremo ai responsabili ed all’organizzazione tutte le violazioni di legge e le sanzioni relative perché non passi il concetto che chiunque può fare il proprio comodo a Napoli infischiandosene delle regole, delle leggi e delle norme”. Certo. Ma bisognava farlo prima.

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