Napoli, Piatek e Cavani possono attendere: è tornato il vero Milik

Sia Ancelotti che De Laurentiis hanno sempre difeso Arek da ogni critica arrivata da tifosi e addetti ai lavori per il rendimento altalenante

Foto Cafaro/LaPresse 26 settembre 2018 Napoli, Italia sport calcio Napoli vs Parma - Campionato di calcio Serie A TIM 2018/2019 - stadio San Paolo. Nella foto: Arkadiusz Milik (SSC Napoli) esulta dopo aver segnato la rete del 2-0. Photo Cafaro/LaPresse september 26, 2018 Naples, Italy sport soccer Napoli vs Parma - Italian Football Championship League A TIM 2018/2019 - San Paolo stadium. In the pic: Arkadiusz Milik (SSC Napoli) celebrates after scoring the 2-0 goal.

NAPOLI“Milik sarà il nostro regalo di Natale”, parola di Aurelio De Laurentiis. Così ieri il presidente del Napoli aveva parlato del gran momento di forma del bomber polacco, tornato finalmente decisivo e soprattutto prolifico in zona gol. Come non gli accadeva ormai da mesi.

Tutta colpa, è ben ricordarlo, di quel doppio infortunio ai legamenti del ginocchio (prima il sinistro e poi il destro) che gli ha fatto saltare tutto il girone d’andata delle ultime due stagioni, facendogli perdere complessivamente 52 partite tra il 9 ottobre 2016 (giorno del primo infortunio durante Polonia-Danimarca) e il 2 marzo 2018. Sera del suo ritorno in campo dopo il secondo infortunio nello sfortunato ko 2-4 contro la Roma.

I numeri di Arek Milik

A onor del vero sia Ancelotti che De Laurentiis hanno sempre difeso Milik da ogni critica arrivata da tifosi e addetti ai lavori per il rendimento altalenante mostrato in questa prima parte di campionato. Dove a parte il gol alla Lazio all’esordio e la doppietta col Parma non è mai riuscito a tradurre sul campo le sue innegabili doti tecniche.

Poi la svolta è arrivata nel mese di dicembre, un crescendo testimoniato anche dai numeri. 5 gol nelle ultime 6 partite, tutte reti decisive e soprattutto di pregevole fattura. Da quello realizzato a Bergamo con l’Atalanta (stop e sinistro al volo) fino all’ultima perla su punizione a Cagliari allo scadere, parabola valsa vittoria e tre punti.

I ballottaggi in casa Napoli

Continuando a spulciare i numeri notiamo come la crescita di Milik sia coincisa con un peggioramento delle prestazioni di Insigne e soprattutto di Mertens, finora trascinatori del Napoli da agosto a novembre. Basta vedere a quando risale il loro ultimo gol in maglia azzurra.

Lorenzo non segna in Champions dallo scorso 6 novembre (nel 2-2 col Psg a Parigi). Mentre Dries dal 28 novembre, doppietta europea contro la Stella Rossa. E in campionato bisogna andare ancor più a ritroso, visto che entrambi sono a secco addirittura dal 2 novembre, giorno del roboante 5-1 con l’Empoli al San Paolo. E tutto è andato a vantaggio di Milik, che è cresciuto in minutaggio, condizione fisica e fiducia in sé stesso.

Napoli, un’orchestra senza solisti

A quale conclusione possiamo giungere analizzando i dati appena elencati? Probabilmente che nel Napoli non esiste un bomber unico, un accentratore di gioco sul fac-simile di Mauro Icardi nell’Inter: esiste un’orchestra che si muove all’unisono senza solisti e che partita dopo partita valorizza diverse individualità. Ed e per questo che abbiamo avuto prima la striscia positiva di Insigne, poi quella di Mertens e adesso quella di Milik, in una gestione quasi perfetta delle risorse a disposizione del tecnico.

Sfuma lo scambio con Piatek

Quanto al bomber polacco, se prima c’erano dubbi sulla sua permanenza in azzurro, è chiaro che queste sue prestazioni abbiano spazzato via ogni ipotesi di cessione a gennaio, compreso un possibile scambio verso Genoa per arrivare a Piatek, profilo comunque gradito al ds Giuntoli. Per adesso sia lui che il grande sogno Cavani possono attendere: il presente è targato Arek Milik, un ragazzo che lotterà con le unghie per tenersi stretta quella maglia numero 99.

(Lapresse/di Vincenzo Guarcello)

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