Napoli. Spari e calcio della pistola in testa al vicino di casa, arrestato 39enne

Ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per l’imprenditore Giovanni Bianco

NAPOLI (Tommaso Angrisani) – Spari dopo la lite condominiale: 39enne arrestato, ma cade l’accusa di tentato omicidio. E’ quanto ha stabilito il gip del tribunale di Napoli Anna Imparato che ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di Giovanni Bianco, imprenditore originario di Melito ma stabilitosi da qualche anno a Posillipo. I fatti oggetto di questo procedimento risalgono alla sera del 5 agosto scorso all’interno del cortile condominiale di via Tito Livio, dove al culmine di una lite per futili motivi restò ferito Christian Vitiello, suo vicino di casa. All’indagato sono contestate le ipotesi di reato di lesioni gravi con l’aggravante dei motivi futili e abietti e porto e detenzione abusiva di arma da fuoco. Domani verrà sottoposto all’interrogatorio di garanzia. Un mese fa l’uomo richiamò un ragazzo straniero, figlio della compagna del condomino poi rimasto ferito, mentre era nel cortile del palazzo con i suoi due cani. La coppia di Jack Russell, infatti, gli avrebbe abbaiato contro provocandone la reazione. Il giovane, a sua volta, gli avrebbe risposto con una parolaccia in inglese. Il 39enne, poi, avrebbe spiegato quanto avvenuto allo stesso Christian: da qui la lite sarebbe degenerata con l’esplosione di tre colpi di pistola calibro 7,65 dei quali nessuno per fortuna andò a segno. La vittima, però, fu colpita alla testa con il calcio dell’arma tanto da dover ricorrere alle cure del pronto soccorso con una prognosi di 10 giorni. Nelle fasi successive al litigio la pistola venne buttata in un cassonetto dei rifiuti a via Petrarca. Il giorno dopo si presentò in commissariato a Posillipo per fornire la sua versione dei fatti accompagnato dai suoi legali di fiducia. Ai poliziotti spiegò di aver sparato nel corso di una colluttazione, sottolineando di avere la pistola per difendersi (temendo rapine per la sua attività lavorativa) e che in quella circostanza i colpi di arma da fuoco sarebbero partiti per errore. Agli agenti raccontò che vide una persona aggirarsi – a suo dire con fare sospetto – accanto allo scooter parcheggiato sotto al palazzo dell’elegante strada della collina partenopea pensando che fosse un ladro. Alla sua richiesta di spiegazioni sarebbe stato insultato, poi la decisione di uscire di casa per chiarire la vicenda fino al successivo arrivo di Vitiello.

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