Nato, Mattarella rassicura gli Usa: “Un baluardo di pace”

Il terreno di intervento del Patto non è più il solo continente europeo, ma si è notevolmente allargato

Foto Paolo Giandotti/Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse in foto Sergio Mattarella

ROMA – Molte cose sono cambiate da quel 4 aprile 1949 quando l’alleanza Atlantica prese forma. Allora i paesi del blocco occidentale e gli Stati Uniti si unirono per difendersi a vicenda contro eventuali attacchi dell’Unione Sovietica. Dopo 70 anni dalla sua nascita i pericoli e i rischi della guerra fredda si sono dissolti, la Nato si è ingrandita. Passando dagli originari 12 agli attuali 29 paesi.

La sfera d’intervento della Nato

Il terreno di intervento del Patto non è più il solo continente europeo, ma si è allargato con una quantità di interventi, negli ultimi vent’anni, maggiore di quelli effettuati in tutta la seconda metà del Novecento.

Uno sguardo al continente asiatico

Oggi però l’esistenza della Nato, la sua conformazione, i suoi compiti e soprattutto la volontà, soprattutto da parte dei paesi occidentali di guardare sempre più con interesse al continente asiatico, è messa in discussione. Tanto che per la prima volta le celebrazioni dell’anniversario a Washington si sono tenute solo con i ministri degli Esteri. Mentre la cerimonia tra i capi di Stato e di governo si terrà a Londra in autunno. Una sorta di briefing, quindi, sulla reale contemporaneità di una intesa, forse da rispolverare, forse da ricostruire.

La linea del presidente Mattarella

In questo contesto si inserisce la dichiarazione di Sergio Mattarella, che proprio in occasione dell’anniversario sottolinea il suo essere indispensabile “un insuperato baluardo di pace in tutta l’area europea e dell’Atlantico del Nord. Affiancando alla cooperazione nei settori della sicurezza e della difesa un irrinunciabile foro di dialogo politico”.

I rapporti tra Italia e Usa restano saldi

Un percorso che, leggendo tra le righe della dichiarazione del capo dello Stato, non può e non deve impensierire l’accordo stipulato con la Cina, meglio conosciuto come Via della Seta, perché trattasi semplicemente di una intesa commerciale che non va a inficiare campi e temi dell’Alleanza Atlantica. Per questo dal Colle arriva anche la rassicurazione che “la Repubblica Italiana ha fatto di questa scelta di adesione a un patto fra Nazioni libere ed eguali un fondamento della propria politica estera”.

L’Alleanza Atlantica come baluardo di pace

Una politica estera che, ribadisce l’inquilino del Quirinale, si fonda su dei trattati internazionali che “sono uno strumento prezioso. Lo sono sempre stati, ma lo sono particolarmente adesso”. Tra questi appunto, e qui si chiude il cerchio del ragionamento di Mattarella, “il Trattato dell’Alleanza Atlantica, che è stato firmato il 4 aprile del 1949. Nei suoi obiettivi, il Trattato indica la pace, la libertà, la democrazia, la prevalenza del diritto sulla forza. E ha contribuito fortemente a mantenere la pace nel mondo in questi decenni”.

(LaPresse/di Donatella Di Nitto)

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