ROMA (Marcello Altamura) – La fumata non è azzurra, anzi è grigia. E così, proprio quando sembrava che Roberto Mancini fosse ormai pronto ad accomodarsi sulla panchina della Nazionale, qualcosa si è inceppato. E così il Mancio torna a essere un candidato, per quanto molto attendibile, per il ruolo di ct dell’Italia, così come lo è Carlo Ancelotti. La conferma arriva dalle parole del vice commissario Figc Alessandro Costacurta, a margine di un incontro al Festival della Tv e dei Nuovi Media di Dogliani: “Mancini è uno di quelli che potrebbero far ripartire il calcio italiano, ma non è il solo. Abbiamo cinque o sei nomi di allenatori altissimo livello che possono aiutare la Nazionale ad essere protagonista. Mancini è uno degli allenatori che abbiamo contattato, ma non c’è ancora l’accordo. Aspettiamo la fine del campionato, rispettiamo le regole”.
Le pretese dello Zenit San Pietroburgo
A cambiare le carte in tavola, la posizione dello Zenit San Pietroburgo, che non vuole mollare il Mancio prima di aver centrato la qualificazione europea. Ma, soprattutto, non vuole mollarlo gratis. Di qui la richiesta, anche in caso di dimissioni del tecnico italiano, di un indennizzo pari al restante stipendio che gli avrebbe dovuto versare, come da contratto, nei prossimi due anni a Mancini: una cifra vicina ai 9-10 milioni di euro. Numeri decisamente diversi da quelli che caratterizzerebbero il biennale del Mancio ct, il cui ingaggio sarebbe di poco superiore a quello (basso) percepito dal suo predecessore Gianpiero Ventura.
La ‘benedizione’ di Conte
Nonostante tutto, Mancini resta comunque il favorito per il ruolo di ct, al punto da incassare una ‘benedizione’ eccellente, quella di Antonio Conte. Parlando del suo futuro, infatti, il tecnico del Chelsea ha risposto in maniera piccata a chi gli chiedeva di un suo possibile ritorno alla guida dell’Italia: “Per ora sono solo voci, la scorsa settimana si parlava di Ancelotti, ora di Mancini ma è un periodo in cui si sentono tanti rumors. Parliamo di due grandi allenatori, con esperienza, vediamo cosa succede”. Il tecnico salentino è legato ai Blues fino al 2019, per la stampa inglese il suo destino è segnato ma dovesse chiudere in Premier fra le prime 4 e vincere la FA Cup diventerebbe difficile da cacciare. Anche per questo, Conte fa spallucce quando viene accostato all’Italia: “Il tecnico salentino è legato ai Blues fino al 2019, per la stampa inglese il suo destino è segnato ma dovesse chiudere in Premier fra le prime 4 e vincere la FA Cup diventerebbe difficile da cacciare.