‘Ndrangheta, 38 arresti: appartengono a due clan della zona di Rosarno

I destinatari dei provvedimenti di custodia cautelare sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, traffico internazionale di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsione, porto e detenzione di armi e danneggiamento

REGGIO CALABRIA – Sono 38 le persone arrestate questa mattina a Rosarno. Il blitz è stato messo a segno dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, che hanno provveduto ad eseguire un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia reggina.

Le accuse

I destinatari dei provvedimenti di custodia cautelare sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsione, porto e detenzione di armi e danneggiamento.

Due clan e l’importazione di stupefacenti

Nel mirino degli inquirenti due importante cosche legate alla ‘Ndrangheta attiva nella zona di Rosarno. I due clan disarticolati, per l’accusa, sono attivi in affari illeciti, con particolare attenzione alle estorsioni e all’importazione di cocaina e hashish. Secondo gli inquirenti le due organizzazioni criminali avrebbero importato quintali di cocaina purissima dal Sudamerica e di hashish dalla Spagna e dal Marocco. La droga importata in Italia era poi destinata allo ‘smercio’ nelle piazze di spaccio presenti in Lombardia, Piemonte e Sicilia.

Lo scontro per il predominio del territorio

Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, tra i due gruppi disarticolati era in corso una violenta contrapposizione. In particolare erano in concorrenza per aggiudicarsi il predominio degli affari illeciti nella zona di Rosarno. Per ottenerlo avevano fatto ricorso a intimidazioni, danneggiamenti e agguati, anche con l’utilizzo di armi da fuoco e di esplosivo.

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