Reggio Calabria (LaPresse) – I militari del nucleo di polizia economico finanziaria di Reggio Calabria e del servizio centrale investigazioni criminalità organizzata stanno eseguendo il sequestro dell’ingente patrimonio. E’ riconducibile a primari imprenditori della Piana, operanti nel settore degli appalti pubblici. Nel corso degli anni, avevano accumulato la loro fortuna imprenditoriale grazie all’abbraccio affaristico e di interesse con la maggiore cosca di ‘ndrangheta del mandamento tirrenico, quella dei Piromalli. I destinatari del provvedimento sono quattro componenti della famiglia Bagalà.
Sono state ricostruite quindi tutte le transazioni economiche dei Bagalà negli ultimi 40 anni. Individuando poi i patrimoni dei quali gli stessi risultavano disporre, direttamente o indirettamente. Il cui valore era decisamente sproporzionato rispetto alla capacità reddituale dichiarata ai fini delle imposte sui redditi. Nonché le fonti illecite dalle quali i proposti avevano tratto le risorse per la loro acquisizione.
Ingente capitale sequestrato dalle forze dell’ordine
Il tribunale ha ritenuto che “a fronte di rapporti consolidati nel tempo ed intrapresi dai soggetti storici della famiglia Bagalà, Giuseppe e Luigi, con i vertici del clan Piromalli, su cui hanno in modo convergente riferito tutti i collaboratori, l’attività imprenditoriale del proposto e prima di lui del padre Luigi, forte di tale indissolubile legame sedimentato nel tempo è risultata certamente funzionale alle finalità associative di monopolio economico del territorio nel settore delle pubbliche commesse. Assumendo il rapporto con la cosca un carattere biunivoco stabile, continuativo e fortemente personalizzato”.
Complessivamente con i provvedimenti in questione è stato disposto il sequestro di 5 imprese commerciali operanti nel settore della realizzazione di grandi opere edili e infrastrutture; quote societarie relative a 6 imprese; 161 immobili (fabbricati e terreni); 7 autovetture e beni di lusso (4 orologi); rapporti finanziari e assicurativi, nonché disponibilità finanziarie, per un valore complessivo determinato, secondo le specifiche direttive impartite dal ministero degli Interni, in 115 milioni di euro.