Nel 2018 in Italia 100 casi di morbillo tra gli operatori sanitari

Il virus ha colpito medici e infermieri. Massimo Galli, Presidente Società malattie infettive: “inaccettabile che non si vaccinino”

ROMA – Il morbillo in Italia rappresenta ancora un problema non risolto: un’emergenza anche tra gli operatori sanitari, a partire da medici e infermieri. Cento dei casi di morbillo verificatisi quest’anno, infatti, sono stati segnalati proprio tra gli operatori sanitari.

Il caso Bari

A richiamare l’attenzione su questo problema, anche alla luce del recente focolaio della malattia verificatosi a Bari, è il presidente della Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali (Simit), Massimo Galli. Tra i cento casi segnalati nel personale sanitario, 83 operatori non erano mai erano mai stati vaccinati, mentre 8 erano stati vaccinati in maniera incompleta.

I fatti

Il primo ricovero per morbillo nell’ospedale pediatrico di Bari risale al 23 ottobre scorso, l’ultimo, una donna adulta ricoverata al Policlinico, al 9 novembre. Tra questi due casi altri sei pazienti, quattro minorenni e due adulti, hanno contratto il virus. Tra almeno sette degli otto casi ci sarebbe un collegamento. L’indagine interna avviata dalla direzione sanitaria dell’ospedale sta andando avanti celermente per ricostruire la catena dei contagi, alcuni dei quali potrebbero essere avvenuti prima ancora dei ricoveri, e altri potrebbero essere stati ingenerati dal contatto nel reparto dell’ospedale da una bambina, figlia di genitori no-vax.

Gli untori

“Va ricordato che ogni caso di morbillo – spiega Galli – è potenzialmente in grado di causare 16-18 casi secondari. È quindi assolutamente inaccettabile che un operatore sanitario non sia protetto e di conseguenza non protegga i suoi assistiti, evitando di contribuire alla diffusione dell’infezione”.

L’età mediana degli operatori sanitari colpiti da morbillo, 35 anni, e l’età mediana dei casi di morbillo segnalati in Italia quest’anno, 25 anni, rivelano come a rischio di contrarre questa malattia siano anche gli adulti non vaccinati o che non si siano infettati in età infantile.

Donne: vaccinarsi prima di gravidanza

Tra questi, molte donne in età fertile che, avverte il presidente Simit, “dovrebbero assolutamente vaccinarsi prima di intraprendere una gravidanza. E altrettanto necessario è provvedere alla vaccinazione degli operatori sanitari non vaccinati e che non abbiano contratto il morbillo nell’infanzia”.

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