Niger: “W Putin” e bandiera francese in fiamme durante il colpo di stato

Manifestazioni, appelli internazionali e pacchetto di sanzioni dell'Ecowas nella lotta per il ripristino dell'ordine costituzionale nel Paese dell'Africa occidentale

Colpo di stato in Niger - "Abbasso la Francia, viva Putin" /(AP Photo/Sam Mednick)
Mohamed Bazoum, presidente del Niger

La situazione nel Niger continua a essere tesa e precaria, dopo il colpo di stato militare che ha destituito il presidente democraticamente eletto, Mohamed Bazoum, scatenando una serie di manifestazioni e tensioni diplomatiche. Nel corso dell’ultima settimana, migliaia di manifestanti si sono riversati nel centro di Niamey, la capitale, radunandosi davanti all’ambasciata francese, dove hanno urlato slogan minacciosi come “Viva Putin” e “Abbasso la Francia”.

Bandiera in fiamme

Il gesto di bruciare una bandiera francese e attaccare l’ingresso dell’ambasciata è stato condannato con fermezza dall’Eliseo, con il presidente francese Emmanuel Macron che ha dichiarato che la Francia non tollererà alcun attacco contro il proprio paese. Le relazioni diplomatiche tra il Niger e la Francia sono sempre state complesse e ora il colpo di stato ha acuito ulteriormente le tensioni tra i due paesi.

Ecowas

La Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) ha reagito energicamente alla situazione, convocando un vertice straordinario ad Abuja, capitale della Nigeria, per adottare misure contro i golpisti. Durante la riunione, i leader dell’Ecowas hanno approvato un pacchetto di sanzioni contro il Niger, e hanno lanciato un ultimatum ai golpisti affinché il presidente democraticamente eletto venga reinsediato entro una settimana. Questo ultimatum è stato sostenuto da altre nazioni e organizzazioni internazionali, tra cui gli Stati Uniti e l’Unione Europea.

Il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Anthony Blinken, ha espresso il suo sostegno all’Ecowas e ha chiesto il pieno ritorno all’ordine costituzionale nel Niger, affinché il governo legittimo possa essere ripristinato immediatamente. Anche l’Alto rappresentante europeo per la Politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, ha appoggiato la richiesta dell’Ecowas e ha ribadito l’importanza di rispettare la volontà del popolo del Niger, espressa attraverso elezioni democratiche.

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