Nord Stream, Ljungqvist: “Grave sabotaggio, tracce di esplosivi”

Indagine sui guasti ai gasdotti

Nord Stream (AP Photo/Markus Schreiber, File)

STOCCOLMA – “Grave sabotaggio con tracce di esplosivi su diversi oggetti estranei rinvenuti”. E’ quanto riferito dal procuratore svedese Mats Ljungqvist. Dalle indagini dell’uno, del 2 e del 26 settembre “sulla scena del crimine condotte nel Mar Baltico – ha spiegato – sono stati raccolti molti reperti e l’area è stata accuratamente analizzata. Il lavoro di analisi avanzata continua per trarre conclusioni più affidabili sull’incidente. La collaborazione tra le autorità svedesi e quelle di altri Paesi – ha poi aggiunto – è eccellente. Per il proseguimento delle indagini preliminari e delle varie collaborazioni in corso è importante poter lavorare in tranquillità”. Secondo Ljungqvist, inoltre, “l’indagine preliminare è molto complessa ed estesa e non è ancora chiaro se qualcuno sarà accusato di un reato”.

Esplosioni confermate

A dar manforte alle ipotesi fatte già a settembre, i dati forniti dai sismologi svedesi e danesi che registrarono una serie di esplosioni proprio nei pressi dei gasdotti Nord Stream nelle 36 ore precedenti la fuoriuscita di gas. “Non c’è dubbio che si tratti di esplosioni – aveva allora affermato il docente di sismologia presso la Swedish National Seismic, Network Bjorn Lund – La prima esplosione è stata registrata alle 2,03 della notte di lunedì e la seconda alle 19,04 di lunedì sera. Gli avvisi sulle fughe di gas sono arrivati dall’amministrazione marittima rispettivamente alle 13,52 e alle 20,41 di lunedì, dopo che le navi hanno rilevato bolle in superficie. Si può vedere chiaramente come le onde rimbalzano dal fondo alla superficie. Non c’è dubbio che è stata un’esplosione”.

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