Nuova Zelanda, eversione ed estremismi: gli 007 italiani avevano lanciato un allarme

In Europa la situazione è abbastanza delicata

A forensic official works at the Masjid al Noor mosque after a shooting incident in Christchurch on March 15, 2019. - Attacks on two Christchurch mosques left at least 49 dead on March 15, with one gunman -- identified as an Australian extremist -- apparently livestreaming the assault that triggered the lockdown of the New Zealand city. (Photo by Tessa BURROWS / AFP)

ROMA – L’intelligence italiana lo aveva previsto. Aveva previsto una recrudescenza delle dimostrazioni di ultradestra, un nuovo attivismo razzista e xenofobo che, sulla scia di Macerata, avrebbe continuato a ispirare episodi di stampo squadrista e gesti emulativi di eversione. La strage di Churchtown riporta tutti gli elementi che gli 007 italiani chiedevano di sorvegliare. Persino il richiamo all’attentato delle Marche, con il nome di Luca Traini impresso sulla mitraglietta di uno dei killer.

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, tenta di minimizzare. Sostenendo che l’unico estremismo che merita di essere attenzionato è quello islamico. E che le frange di estrema destra e di estrema sinistra “sono fatte di fanatici da condannare moralmente”. Eppure, negli anni, l’ultradestra è apparsa sempre più strutturata e il tentativo di cucirsi addosso un abito più moderato è fallito più volte. Ha voluto invece preservare i rapporti con un sottobosco che va da alcuni segmenti di tifoserie calcistiche a sigle neonaziste, antisemite e skinhead.

In Europa la situazione è abbastanza delicata

Nel Nord Italia gli hammerskin, una delle formazioni più violente e filonaziste dell’estrema destra mondiale, si stanno organizzando. E stanno tentando l’espansione con una sorta di progetto federativo rivolto a gruppi minori. Si proiettano all’estero, legandosi ad altri gruppi per formare un ‘fronte identitario paneuropeo’, a difesa delle radici etnico-culturali dell’Europa, di orientamento filorusso e pro-Assad e in contrapposizione all’Unione europea, agli Stati Uniti e alla Nato. In Alto Adige, in particolare, i contatti tra gruppi skinhead nordeuropei e i circuiti neo-nazisti tedeschi hanno riscontrato un rafforzamento. Tanto che militanti altoatesini hanno affollato iniziative d’impronta xenofoba in Germania.

L’attentato neozelandese è solo in apparenza un episodio isolato, ma i killer si sono deliberatamente ispirati ai più noti assalti di militanti di estrema destra nel mondo. Il lavoro dell’intelligence è fatto. Spetterà al ministero dell’Interno, con il Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo, se porterà a un innalzamento dell’allerta sui luoghi di culto.


Maria Elena Ribezzo (LaPresse)


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