PESARO – Gli inquirenti sono a lavoro per risalire alle cause dell’omicidio che ha scosso il Natale pesarese di quest’anno. Si cerca di risalire all’identità dei due killer che, poco dopo le 18, hanno ucciso Marcello Bruzzese, 51 anni, fratello del pentito calabrese Girolamo. Al momento la Procura e gli investigatori stanno valutando, ma secondo le prime indiscrezioni, il movente sarebbe da ricercare nella vendetta del clan Crea di Rizziconi. Girolamo Bruzzese, fratello dell’assassinato nella notte di Natale, è un pentito della ‘ndrangheta. Per questa ragione i magistrati procedono per omicidio volontario premeditato con l’aggravante mafiosa.
L’omicidio di Natale
Marcello Bruzzese è stato ucciso nel garage sotto casa in via Bovio. Gli hanno scaricato contro una trentina di colpi di pistole automatiche proprio nella casa dove viveva sotto protezione. Ma Bruzzese si muoveva ‘liberamente’ e il suo cognome compariva persino sulla cassetta della posta. Difficile ma non impossibile quindi trovarlo. La famiglia di Marcello Bruzzese ora è stata trasferita in un’altra città. Erano già stati a Pesaro dal 2008 sotto protezione dello Stato. Si erano spostati in Francia, ma poi erano ritornati nella città marchigiana tre anni fa.
La ‘supertestimone’
Mentre gli inquirenti sono a lavoro per far luce sull’omicidio, spunta il racconto di una supertestimone che avrebbe incontrato lo sguardo dei sicari. La donna è stata ascoltata dagli inquirenti a cui ha raccontato di aver visto i due killer, col braccio teso, che sparavano con due pistole contro il garage. Dopo aver visto i sicari fuggire verso via Cairoli, la donna sarebbe fuggita urlando per chiedere aiuto. Avrebbe riferito agli inquirenti di non aver mai visto quelle due persone prima che iniziassero a sparare. La sua testimonianza, così come quella degli altri testimoni, è al vaglio degli inquirenti.