Open Arms, Fratoianni: “Salvini ha il diritto-dovere di difendersi nel processo”

“Dopo il rinvio a giudizio di Matteo Salvini, decideranno i magistrati, ci sarà un processo. Chi si sente innocente ha il diritto e il dovere di dirlo, di difendersi dentro il processo per poter ottenere delle sentenze di assoluzione".

ROMA – “Dopo il rinvio a giudizio di Matteo Salvini, decideranno i magistrati, ci sarà un processo. Chi si sente innocente ha il diritto e il dovere di dirlo, di difendersi dentro il processo per poter ottenere delle sentenze di assoluzione. Io sul piano giudiziario non entro, non è il mestiere mio e per buona educazione della politica sarebbe utile non entrare in ambiti altrui. Io do un giudizio politico”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni dai microfoni di Rai3 nel corso della trasmissione Agorà sul rinvio a giudizio del segretario della Lega per il sequestro dei naufraghi della Open Arms. “Abbiamo rivisto in questi giorni – prosegue il leader di SI – le immagini di repertorio di allora che ci riportano ad una bruttissima stagione: quella di un ministro dell’interno che in un modo tronfio ironizzava sulla vita e sulle condizioni di persone fragili e in una situazione di particolare debolezza. Una bruttissima scena per la politica del nostro Paese, una cosa che non ha niente a che vedere neanche con le politiche sbagliate di quel governo sull’immigrazione ma che a che fare proprio con l’igiene delle parole e dei gesti”. “Il mio giudizio è nettissimo verso una stagione che per fortuna si è chiusa e che mi auguro non torni. Anche se su questo non si vedono del tutto i passi necessari di discontinuità, se penso alla politica internazionale del presidente Draghi che va in Libia e ringrazia per il lavoro svolto dalla cosiddetta Guardia costiera libica, sbagliando pure le parole e confondendo la parola salvataggi con le parole catture e respingimenti”.

LaPresse

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