Oscar, Laura Pausini commossa: “Dedico la nomination a mio padre”

Laura ripercorre i suoi 28 anni di carriera, cominciati sul palco del Festival di Sanremo (che in futuro forse potrebbe condurre, ma non da direttore artistico, precisa)

Foto LaPresse - Stefano Costantino 11/06/2016 Roma (ITA) Cronaca La cantautrice Italiana, Laura Pausini, live allo Stadio Olimpico di Roma, Italia, con il suo 'Simili Stadi Tour 2016'. Nella foto: Laura Pausini Photo LaPresse - Stefano Costantino 11/06/2016 Rome (ITA) The Italian singer Laura Pausini, live at the Olympic Stadium in Rome, Italy, with its 'Simili Stadi Tour 2016'. In the pic: Laura Pausini

TORINO – Una Laura Pausini così forse non si era mai vista. L’adrenalina delle ultime 24 ore ha sciolto tutti i suoi freni inibitori e la cantante è un fiume in piena. Fresca di nomination agli Oscar per ‘Io sì (Seen)’, canzone originale del film di Edoardo Ponti ‘La vita davanti a sé’, Laura festeggia in conferenza stampa via Zoom e non nasconde nessuna delle sue emozioni. Dovute certo al riconoscimento del suo lavoro, ma anche alla situazione particolare in cui versiamo tutti, anche chi fa il suo mestiere e da un anno non può esibirsi dal vivo.

L’emozione

E proprio lì arriva il primo cedimento, con la voce rotta dal pianto: “Queste giornate mi stanno emozionando molto, anche per la situazione che viviamo. Anche a me mancano delle persone. Sono due anni che non viaggio, e io da 28 anni sto a casa 20 giorni all’anno. Gli altri sto con la gente del mondo, questo è il mio equilibrio. Devo essere forte per tutti, essere sempre super wow. Ma non sono sempre wow. Fatemi salire sul palco. Io lì mi sento tranquilla, non ce la faccio più”.

La nomination

Ma velocemente Laura torna quella di sempre, che ride, che scherza, che si prende in giro. E che non può fare a meno di essere raggiante per la nomination: “Ho bisogno dell’appoggio degli italiani. Mi sento più che mai bisognosa di energia e positività. E spero che la nomination porti questo a tutti. Arriva in un momento talmente contrastante tra la gioia e la difficoltà che stiamo vivendo che spero sia un regalo per tutti gli italiani, anche per chi non ama la mia musica. Questo va al di là di me e del mio nome, credo”.

E mette da parte la scaramanzia, prima spiegando che “se non vinco mi rompe un po’”, e poi raccontando di avere già pensato al discorso in caso di vittoria: “Non lo faccio mai, ma stavolta ho pensato che se fossi stata nella cinquina lo avrei fatto. Perché questo è il più importante di tutti. E siccome non resisto, l’ho già fatto. Lo voglio dedicare al mio babbo. Io ho cominciato con lui a casa, è un musicista e cantante. Quando ero adolescente ha deciso di buttarsi in una sfida, cioè lasciare la certezza della vita con le orchestre e aprire una carriera di pianobar con un solo collega. Lui studiava, preparava le canzoni e a me piaceva guardarlo. L’ho conosciuta lì la musica. Non mi ha mai detto che dovevo cantare, lo ha aspettato: era convinto che prima o poi gli avrei chiesto di farlo. Il giorno del mio ottavo compleanno eravamo al ristorante Napoleone di Bologna, mi ha chiesto che regalo volevo e io gli ho risposto il microfono. Così abbiamo cominciato qualcosa di unico che adesso è qui. Ed è insieme”.

I 28 anni di carriera

Laura ripercorre i suoi 28 anni di carriera, cominciati sul palco del Festival di Sanremo (che in futuro forse potrebbe condurre, ma non da direttore artistico, precisa). “Mi chiedo continuamente il perché – spiega -, a volte mi sento piccola rispetto alle cose grandi che mi succedono. È una sfida con me stessa. Ma non può essere solo fortuna. Devo iniziare a rendermene conto. Posso piacere o no ma sono così. All’estero non è così anormale, ho meno paura. In Italia mi sento una gran responsabilità e di dover spiegare il perché, anche a me stessa. Io in Italia ho paura, quando sono all’estero non ce l’ho. Ma solo qui ho fatto un tour negli stadi e ho venduto così tanti dischi. Gli stadi li faccio a casa mia ed è una cosa che mi emoziona molto. Mi sento orgogliosa di essere italiana”. Soprattutto perché è riuscita a portare fino alla cinquina degli Oscar una canzone completamente in italiano. Ma una persona si sente di ringraziarla: “Sophia Loren. È lei che mi ha scelta. Sono piena di riconoscenza per quello che mi sta accadendo”.

Il nuovo album

E se per il 2022 pensa a un nuovo album, che futuro vede dopo la nomination agli Oscar? “Quando arrivi a questo punto dici: ma vuoi vedere che è finita? Qualche compagno di scuola ieri mi ha scritto che ora mi mancano solo le Olimpiadi – scherza -, ma per quelle non mi sento proprio portata”.

(LaPresse/di Chiara Troiano)

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