ROMA – Il ddl Concretezza è legge. Festeggia la titolare leghista alla Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, che promette di dare l’addio alla vecchia, polverosa, macchina amministrativa statale. Ma ci mette la firma anche il suo sottosegretario in quota M5s, Mattia Fantinati.
I punti cardine del ddl Concretezza
La ministra parla di “nuovi e preziosi strumenti” per garantire i migliori servizi per cittadini e imprese. “Avremo tanti nuovi ingressi che consentiranno il ricambio generazionale in settori specifici della Pa. Questo governo ha investito con decisione nel pubblico”. La ministra promette concorsi pubblici più veloci. Riducendo gli adempimenti burocratici “perché ritiene la qualità degli uffici e dei servizi offerti fondamentale e strategica per il buon funzionamento del nostro Paese e per il rilancio della nostra economia”.
Un lavoro di squadra
Un ‘lavoro di squadra’ su cui l’esecutivo gialloverde non si è spaccato: “Sblocco del turnover e assunzioni, dopo anni di chiacchiere da parte degli altri governi, che non investivano nel lavoro e nella Pa ma, anzi, tagliavano e basta”, commenta a LaPresse Mattia Fantinati, sottosegretario pentastellato alla Funzione pubblica.
Le assunzioni preferenziali
Fondamentale, sostiene, è il criterio fissato per le assunzioni preferenziali di profili tecnico-informatici e manageriali che oggi mancano alla Pa. “Assumeremo, cioè, quei giovani che hanno le competenze per rinnovare e digitalizzare lo Stato, sburocratizzando una Pa spesso troppo schiacciata da una deriva formalistica, causata anche dall’eccessiva presenza di profili giuridici al suo interno. In definitiva, una grande chance lavorativa per tanti giovani. E una Pa più moderna, che non sia un peso per cittadini e imprese e che, anzi, rappresenti un valore aggiunto per l’Italia che produce”, spiega.
Cosa contiene il provvedimento
La garanzia dell’applicazione della legge la darà il ‘Nucleo per la concretezza’. Un team di professionisti che accompagnerà le amministrazioni in difficoltà in percorsi di miglioramento delle prestazioni.
La novità più discussa è quella dei controlli biometrici, le impronte digitali richieste ai dipendenti che dovrebbero eliminare il problema dei ‘furbetti del cartellino’.
Turnover e concorsi pubblici più veloci
Il turnover è confermato al 100 per cento e verranno individuate le professionalità da reclutare in via prioritaria. Esperti in digitalizzazione, in gestione dei fondi strutturali, in semplificazione amministrativa e in controllo di gestione.
La ministra promette concorsi pubblici più veloci, riducendo gli adempimenti burocratici (SCIA delle assunzioni), utilizzando procedure semplificate per la presentazione delle domande con il fascicolo personale del candidato, informatizzando la gestione delle procedure e delle prove di esame che dovranno testare l’abilità, oltre che la preparazione, dei candidati. Le selezioni, assicura, saranno “trasparenti e imparziali”.
(LaPresse)