MILANO – Stretta del governo contro i ‘furbetti del cartellino’ nella Pubblica amministrazione. Nel 2019, si legge in un rapporto del Dipartimento della funzione pubblica, i licenziamenti sono saliti di oltre un terzo a quota 520. Di questi, 70 riguardano persone colte in flagranza che strisciavano il proprio badge fingendosi in servizio, mentre erano a spasso per fatti propri. “Gli strumenti giuridici per reprimere gli abusi nella P.a. sono efficaci, lo dimostrano i dati del report sui procedimenti disciplinari”, commenta la ministra per la Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone. Aggiungendo poi che l’obiettivo dell’esecutivo giallorosso “è valorizzare i tantissimi dipendenti virtuosi, tutelare la loro immagine e la qualità del loro lavoro”.
I procedimenti disciplinari
Nel 2019 sono stati avviati poco più di 12 mila procedimenti disciplinari in seno alle pubbliche amministrazioni, rispetto ai 10 mila dell’anno precedente. Il rapporto precisa che l’Ispettorato ha concluso lo scorso anno ben 7.656 procedimenti. Dei quali 3.276 con sanzioni minori, 1.692 con sospensione dal servizio e, appunto, con 520 licenziati. Nel 2019 sono aumentati i provvedimenti di licenziamento in conseguenza di reati. Mentre sono diminuiti quelli di sospensione dal servizio per la stessa ragione (rispettivamente il 33% e il 9% rispetto al 31% e al 14% dell’anno precedente).
520 licenziamenti
I provvedimenti di licenziamento per falsa attestazione della presenza in servizio accertata in flagranza sono aumentati al 14% rispetto all’11% del 2018. Ben 143 procedimenti hanno riguardato ‘furbetti del cartellino’ e, oltre ai 70 che si sono conclusi con il licenziamento. Contro i 55 del 2018, se ne contano 45 con altro provvedimento, 24 sono sospesi per procedimento penale e quattro sono tuttora in corso. Dal governo spiegano inoltre che da luglio 2019 è stata avviata una nuova procedura di acquisizione delle informazioni. Che prevede la comunicazione diretta dei procedimenti disciplinari su un portale dedicato, da parte delle amministrazioni.
(AWE/LaPresse/di Lorenzo Allegrini)