Panchina d’oro, il Napoli si salva col Genoa ma ora è a -5 dalla vetta

GENOVA – Anche ieri Rudi Garcia ha trovato il modo di attirare su di sé le maggiori critiche per il momento del Napoli. Eppure nella ripresa della partita in casa del Genoa aveva trovato le mosse giuste per evitare la sconfitta e provare addirittura un colpaccio insperato sino a quel momento, visto quello che si era visto prima in campo. Ma prima che venisse indicato il recupero, l’allenatore francese ha scelto di togliere Kvaratskhelia dalla partita e di inserire Zerbin, forse l’elemento meno adatto in quel frangente della gara. Il georgiano non l’ha presa bene. Lo stesso si può dire dei tifosi del Napoli. Certo, non è stata la sostituzione poco convincente a determinare il mancato successo dei Campioni d’Italia, ma è stata la conferma in questo momento l’allenatore azzurro ama complicarsi la vita.

Novità nell’undici titolare

Alla vigilia dell’incontro al Ferraris aveva annunciato cambi. E così è stato. Dal primo minuto difesa inedita Ostigard-Juan Jesus, in pratica la terza e la quarta scelta del reparto arretrato del Napoli scudettato di Spalletti ed Elmas inserito sul vertice destro del tridente. A sinistra è stato preferito Mario Rui, ma si è trattato di un cambio che ci può stare. A far discutere, invece, è stata la scelta di rinunciare a Rrahmani, depotenziando ancora di più la retroguardia, già orfana di Kim. Sono in molti a Napoli a non comprendere come il presidente Aurelio De Laurentiis non abbia provveduto alla sostituzione del sudcoreano, passato al Bayern Monaco per i 50 milioni della clausola rescissoria, con un calciatore più pronto di Natan, anche ieri relegato in panchina per tutto l’arco dell’incontro. Le note dolenti più significative sono apparse nel reparto arretrato, incapace di opporre resistenza agli spunti di Bani e Retegui, che tra la fine del primo tempo e l’inizio della ripresa hanno assestato colpi duri da digerire.

La svolta con i cambi nella ripresa

Sembrava che il raddoppio del Genoa potesse mettere al tappeto un Napoli, che faceva fatica a ritrovarsi. La manovra era lenta e prevedibile. Kvaratshelia e Osimhen faticavano a creare pericoli nella metà campo dei liguri neopromossi. Mentre gli azzurri si avvicinavano al baratro, ad accendere la luce sono stati le sostituzioni di Garcia e la freschezza di Raspadori, Cajuste e Politano. L’ex del Sassuolo e lo svedese hanno confezionato il gol dell’1-2. Politano, invece, ha siglato il pari, evitando una figuraccia ai Campioni d’Italia. Da salvare della trasferta di ieri soltanto la volontà di non soccombere. Destinato a una sconfitta amara, il Napoli ha trovato il modo per scamparla. Ma il punto conquistato ieri non è stato sufficiente per tenere il passo delle big. L’Inter capolista è volata già a +5, mentre la Juve ha piazzato un +3 che non fa dormire sonni tranquilli. Un pari nelle ultime due gare di campionato. Gli azzurri hanno iniziato il torneo senza lucidare lo scudetto sul petto. Il tempo per rimediare c’è, ma Garcia e il Napoli devono sintonizzarsi presto sulla stessa lunghezza d’onda, altrimenti le gioie della passata stagione saranno soltanto un lontano ricordo.
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