Papa: “La vita umana è sacra e inviolabile, eugenetica disumana”

"L’insegnamento della Chiesa è chiaro: la vita umana è sacra e inviolabile e l’utilizzo della diagnosi prenatale per finalità selettive va scoraggiato con forza, perché espressione di una disumana mentalità eugenetica, che sottrae alle famiglie la possibilità di accogliere, abbracciare e amare i loro bambini più deboli".

(Photo by Andreas SOLARO / AFP)

CITTA’ DEL VATICANO – “L’insegnamento della Chiesa è chiaro: la vita umana è sacra e inviolabile e l’utilizzo della diagnosi prenatale per finalità selettive va scoraggiato con forza. Ciò perché espressione di una disumana mentalità eugenetica, che sottrae alle famiglie la possibilità di accogliere, abbracciare e amare i loro bambini più deboli”. Lo ha detto Papa Francesco nell’udienza ai partecipanti al convegno ‘Yes to life’. “L’aborto non è mai la risposta che le donne e le famiglie cercano – aggiunge il Santo Padre. Piuttosto sono la paura della malattia e la solitudine a far esitare i genitori. Le difficoltà di ordine pratico, umano e spirituale sono innegabili. Proprio per questo azioni pastorali più incisive sono urgenti e necessarie per sostenere coloro che accolgono dei figli malati. Bisogna, cioè, creare spazi, luoghi e ‘reti d’amore’ ai quali le coppie si possano rivolgere, come pure dedicare tempo all’accompagnamento di queste famiglie”.

Il messaggio

“Nei confronti di quei bambini che, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, sono destinati a morire subito dopo il parto, o a breve distanza di tempo”, “la cura potrebbe sembrare un inutile impiego di risorse e un’ulteriore sofferenza per i genitori. Ma uno sguardo attento sa cogliere il significato autentico di questo sforzo, volto a portare a compimento l’amore di una famiglia. Prendersi cura di questi bambini aiuta , infatti, i genitori ad elaborare il lutto e a concepirlo non solo come perdita, ma come tappa di un cammino percorso insieme. Quel bambino resterà nella loro vita per sempre. Ed essi lo avranno potuto amare”.”Purtroppo la cultura oggi dominante non promuo ve questo approccio: a livello sociale il timore e l’ostilità nei confronti della disabilità inducono spesso alla scelta dell’aborto, configurandolo come pratica di ‘prevenzione'”, ha aggiunto.

LaPresse


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