Papa, oggi e domani in Marocco per rafforzare il legame con l’Islam moderato

Bergoglio viaggia come "pellegrino di pace e di fratellanza, in un mondo che ne ha tanto bisogno"

Foto Andreas Solaro / AFP in foto Papa Francesco

CITTA’ DEL VATICANO – Oggi e domani Papa Francesco sarà a Rabat per rafforzare ancora il legame con i fratelli musulmani. Dopo aver visitato gli Emirati Arabi dal 3 al 5 febbraio, il Pontefice abbraccia così l’universo islamico toccando il polo opposto del mondo arabo, il Marocco.

Il viaggio cade ottocento anni dopo l’incontro tra san Francesco d’Assisi e il sultano al-Malik al-Kamil in Egitto. Ma anche nell’ottavo centenario della presenza dei francescani in Marocco. Sulle orme di Giovanni Paolo II, che il 19 agosto 1985 incontrò i giovani musulmani nello stadio di Casablanca, Bergoglio viaggia come “pellegrino di pace e di fratellanza, in un mondo che ne ha tanto bisogno”, spiega.

L’obiettivo è puntare sull’Islam che rifiuta l’estremismo: “Come cristiani e musulmani crediamo in Dio, che ha creato gli uomini e li ha posti nel mondo perché vivano da fratelli, rispettandosi nelle diversità e aiutandosi nelle necessità. Ha affidato loro la terra, nostra casa comune, per custodirla con responsabilità e conservarla per le future generazioni”, dice in un videomessaggio al popolo marocchino. Per questo, tra le tappe del viaggio ci sarà la prima visita di un Pontefice in un centro di formazione per imam. L’istituto Mohammed VI, nato come spazio di studi destinato alla promozione di un Islam tollerante, aperto alle altre religioni.

Bergoglio viaggia come “pellegrino di pace e di fratellanza, in un mondo che ne ha tanto bisogno”

Il primo abbraccio di Papa Francesco al suo arrivo all’aeroporto di Rabat, tra datteri e latte di mandorla, sarà proprio con il Re Mohammed VI, uno dei simboli della lotta all’estremismo islamico. Dopo l’attacco terroristico a Casablanca nel 2003, il sovrano ha lavorato incessantemente per rafforzare gli istituti di formazione moderati. Per stemperare le tendenze radicali e per penalizzare l’apologia del terrorismo.

L’incontro segue il documento storico di Abu Dhabi, che sigilla la fratellanza tra cristiani e musulmani, firmato da Bergoglio e dal grande imam di Al-Azhar.

Non avendo potuto, com’era suo desiderio, prendere parte all’incontro sul Global Compact di Marrakech, Papa Francesco troverà in questa occasione un momento importante da dedicare ai migranti. Con la visita alla Caritas diocesana nel quartiere di Hassan che sostiene più di 8mila immigrati all’anno e quasi tutti provengono dell’Africa sub sahariana.

La seconda giornata di viaggio, domenica 31, è dedicata al “piccolo gregge cristiano”. Il Marocco conta circa 35 milioni di abitanti, il 99% dei quali è musulmano sunnita: i cattolici sono solo 25mila, lo 0,07% della popolazione. Anche per questo, la messa che Francesco celebrerà nel complesso sportivo Principe Moulay Abdellah di Rabat, dove si attendono 10mila fedeli, sarà certamente la più partecipata della storia del Paese.

Maria Elena Ribezzo (LaPresse)

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