Brexit, media: May pensa al quarto voto sull’accordo

Ieri May bocciata per la terza volta: è caos totale

A video grab from footage broadcast by the UK Parliament's Parliamentary Recording Unit (PRU) shows Britain's Prime Minister Theresa May making a statement in the House of Commons in London on December 10, 2018. - Theresa May told the house that the Brexit withdrawal bill will be deferred. (Photo by HO / various sources / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE - NO USE FOR ENTERTAINMENT, SATIRICAL, ADVERTISING PURPOSES - MANDATORY CREDIT " AFP PHOTO / PRU "

MILANO – Il premier britannico Theresa May starebbe prendendo in considerazione la possibilità di un quarto voto alla Camera dei Comuni sull’accordo con l’Ue per la Brexit, a seguito del terzo no del Parlamento. Per May, a quanto riferisce la Bbc, il Regno Unito avrebbe necessità di “una via alternativa”. Dopo che il suo piano è stato bocciato con uno scarto di 58 voti.

Dopo i voti indicativi previsti per lunedì alla Camera dei Comuni su opzioni alternative, il programma dell’esecutivo sarebbe ora quello di provare a riproprorre l’accordo la prossima settimana. In un ‘ballottaggio’ tra il suo piano e l’ipotesi che riceverà più voti lunedì prossimo.

Ieri May bocciata per la terza volta: è caos totale

L’azzardo di Theresa May non ha funzionato. Il suo accordo sulla Brexit, negoziato con Bruxelles per oltre un anno, è stato respinto dal Parlamento per la terza volta. Londra manca così la scadenza fissata dall’Ue per uscire il 22 maggio. I patti con Bruxelles erano chiari. L’ok della Camera dei Comuni al piano May entro questa settimana e il conseguente divorzio il 22 maggio. Oppure indicare il da farsi entro il 12 aprile.

Ma alla leader Tory non è bastato mettere sul piatto le sue dimissioni per far passare l’accordo. E neanche lo stratagemma di scorporare il voto facendo esprimere i deputati solo sul Trattato di uscita e non sulla dichiarazione politica relative alle future relazioni Ue-Londra. La bocciatura è stata netta: 344 voti contro 286; la promessa delle dimissioni ha convinto diversi Brexiteers ad appoggiarla. Ma l’alleato di governo Dup è rimasto fermo nell’opposizione al backstop e i laburisti hanno continuato a votare contro.

(LaPresse)

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