Papa: “Pedofilia atto crudele, la Chiesa chieda umilmente perdono”

La Chiesa cattolica ha un modo per cancellare l'ombra della pedofilia tra le sua fila: "Affrontando la verità di questi comportamenti crudeli e ricercando umilmente il perdono delle vittime e dei sopravvissuti" così da "trovare la sua strada per essere di nuovo considerata con fiducia un luogo di accoglienza e sicurezza per coloro che sono bisognosi".

Foto Vatican Media/LaPresse18-09-2021 Città del Vaticano - VaticanoCronacaIl Santo Padre ha ricevuto questa mattina in Udienza nell'Aula Paolo VI i Fedeli della Diocesi di Roma.DISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE

MILANO – La Chiesa cattolica ha un modo per cancellare l’ombra della pedofilia tra le sua fila: “Affrontando la verità di questi comportamenti crudeli e ricercando umilmente il perdono delle vittime e dei sopravvissuti” così da “trovare la sua strada per essere di nuovo considerata con fiducia un luogo di accoglienza e sicurezza per coloro che sono bisognosi”. A dirlo è Papa Francesco nel suo videomessaggio in occasione dell’incontro organizzato dalla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e dalle Conferenze dei Vescovi dell’Europa Centrale e Orientale, che si terrà a Varsavia da domani al 22 settembre.

Nel videomessaggio, il Pontefice va oltre e chiede che le parole si trasformino in atti. “Le nostre espressioni di contrizione devono essere convertite in un concreto cammino di riforma, sia per prevenire ulteriori abusi che per garantire agli altri la fiducia nel fatto che i nostri sforzi condurranno a un cambiamento reale e affidabile”, aggiunge Bergoglio che incoraggia i vescovi “ad ascoltare la chiamata delle vittime e a impegnarvi in queste importanti discussioni poiché toccano veramente il futuro della Chiesa”.

Papa Francesco ricorda loro che non sono “soli in questi tempi difficili. Riconoscere i nostri errori e i nostri fallimenti può farci sentire vulnerabili e fragili, è certo. Ma – continua il Papa – può anche costituire un tempo di splendida grazia, un tempo di svuotamento, che apre nuovi orizzonti di amore e servizio reciproco”.

Di aprire le porte al diverso e di percorso sinodale ha parlato Bergoglio durante l’udienza con i fedeli della Diocesi di Roma, indicando come lo Spirito Santo faccia “scoprire la geografia della salvezza divina, aprendo porte e finestre, abbattendo muri, spezzando catene, liberando confini”.

“Se la parrocchia è la casa di tutti nel quartiere, non un club esclusivo, mi raccomando: lasciate aperte porte e finestre, non vi limitate a prendere in considerazione solo chi frequenta o la pensa come voi. Permettete a tutti di entrare”, dice il Santo Padre che ricorda come “il cristianesimo dev’essere sempre umano e umanizzante, riconciliare differenze e distanze trasformandole in familiarità, in prossimità. In nome di Dio non si può discriminare”. Da qui anche l’importanza del processo sinodale: “C’è sempre la tentazione di fare da soli, esprimendo un’ecclesiologia sostitutiva” ma “chi si ostina a prendere il posto di Dio, pretendendo di modellare la Chiesa sulle proprie convinzioni culturali, storiche, costringendola a frontiere armate, a dogane colpevolizzanti, a spiritualità” bestemmia “la gratuità dell’azione coinvolgente di Dio”.

LaPresse

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