Patriarca: “Addii ininfluenti. Forza Italia leale con Meloni”

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Patriarca: "Addii ininfluenti: Forza Italia leale con Meloni"

NAPOLI – La vittoria del centrodestra e il successo personale di Giorgia Meloni e Fdi fanno sì che il prossimo governo sia monocolore. Che questo sia garanzia di stabilità è da vedersi. Fatto è che in attesa del passaggio della campanella, anche Lega e Forza Italia si confrontano al loro interno per decidere in che modo essere protagonisti della politica dei prossimi anni essendo compartecipi del successo ‘destrorso’. A parlarne con Cronache è la neo parlamentare azzurra Annarita Patriarca (nella foto).

I cittadini hanno premiato la Meloni più che salvini e Berlusconi. secondo lei cosa ha reso più forte Fdi e più debole Forza Italia? 

Anzitutto partiamo da un dato incontrovertibile: l’innegabile trionfo del centrodestra a cui hanno contribuito tutti i partiti della coalizione. In particolare, Forza Italia ha superato le previsioni della vigilia riuscendo a raccogliere più voti di quelli inizialmente attribuiti dai sondaggi. Che Fratelli d’Italia fosse la forza trainante era ampiamente previsto, dunque nessuna sorpresa.

In Campania avete fatto un risultato a doppia cifra, ma negli uninominali non avete avuto grande successo. Cosa vi ha penalizzati?

In Campania, il nostro partito ha avuto un risultato straordinario. Nel mio collegio, Forza Italia totalizza il secondo miglior risultato nazionale con il 15,09%. Negli uninominali abbiamo invece pagato l’onda lunga dei percettori del Reddito di cittadinanza che hanno trascinato il M5s al 40 per cento e addirittura oltre in alcuni Comuni. Un fenomeno che si è verificato soprattutto a Napoli e provincia.

Sul risultato hanno inciso e in che modo le defezioni degli ultimi mesi?

Non c’è stata alcuna inciden- za nel risultato, ripeto straordinario, di Forza Italia in Campania. D’altronde, basta guardare i risultati dei singoli territori. La nostra regione ha storicamente risposto, in termini sempre molto positivi, all’attenzione che il presidente Silvio Berlusconi le ha riservato. Inoltre, è bene ricordare che si sono registrati tanti nuovi ingressi in Forza Italia soprattutto da parte di amministratori locali che hanno aderito con entusiasmo e passione portando valore aggiunto in termini di competenze e di iniziative.

Tra gli avversari il Pd è stato sconfitto, mentre il M5S si conferma primo partito in Campania, come se lo spiega?

Il voto ai Cinquestelle è certamente anomalo, in queste proporzioni a Napoli e in provincia, ed è certamente collegato, almeno dal punto di vista statistico, alla massiccia presenza di percettori del reddito di cittadinanza. E questo lo dimostra un grafico molto interessante pubblicato dal Sole 24 Ore che lega in misura direttamente proporzionale l’andamento del flusso elettorale grillino alle percentuali dei possessori della card gialla. Per quanto riguarda il Pd, attraversa un momento di crisi già manifestatasi nelle scorse politiche pagando probabilmente lo scotto di candidature non espressione del territorio e ritenute poco attraenti dall’elettorato di centrosinistra.

Lei è stata fino a ieri capogruppo in consiglio regionale, come lei altri tre consiglieri di centrodestra sono stati eletti, crede che questo possa indebolire un’opposizione che non ha brillato per iniziativa?

Respingo l’idea che il cen- trodestra non abbia brillato come opposizione perché sia- mo sempre stati presenti su ogni tema di rilevanza per i cittadini. Nonostante l’esiguo numero, siamo appena undici consiglieri, abbiamo fatto sentire la nostra voce con forza offrendo proposte al- ternative a quelle della maggioranza. C’è però probabilmente un equivoco di fondo: svolgere un ruolo di opposizione non significa urlare e fare sterile ostruzionismo per dimostrare di esistere. Al contrario, abbiamo sempre cercato di offrire contenuti e proposte significative. Chi subentrerà al nostro posto ceramente offrirà un contributo importante di idee e non sarà meno incisivo. Il turnover è anche un elemento positivo di vivacità e di partecipazionedemocratica nei partiti.

Che Forza Italia è quella a guida Martusciello e come cambia rispetto a quella De siano?

C’è già un segnale profondo di rinnovamento: si sta allargando la base. Come detto, molti consiglieri comunali, molti sindaci, tantissimi amministratori locali si stanno riavvicinando a Forza Italia consapevoli che si è aperta una stagione in cui il valore delle competenze e l’importanza dei territori sono elementi imprescindibili dell’impegno politico.

La Meloni prima donna premier e Berlusconi? Ci sarà spazio per qualche azzurro campano nel prossimo governo?

Il dato delle urne è inequivocabile e segna un grande successo per il centrodestra ma soprattutto per Fratelli d’Italia e per la sua leader, Giorgia Meloni. Sarà lei a ricoprire l’incarico di premier, e Forza Italia farà la sua parte con lealtà e spirito sin- cero di collaborazione, come sempre è accaduto all’interno di una coalizione politica che ormai conta trent’anni di coesione e condivisione di valori comuni. Di certo, avre- mo rappresentanti importati nel governo. Il nostro partito rappresenta la parte moderata del Paese.

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