Patto per la droga con gli albanesi e i viaggi in Spagna: fari degli investigatori su un fioraio di S. Maria Capua Vetere

Monitorata dagli agenti della Squadra mobile di Caserta la puntata del commerciante sammaritano a Salou

S. MARIA CAPUA VETERE – Un’ingente fetta del business della droga attivo tra la città del Foro e Capua è in mano a criminali albanesi. Ma l’importazione dall’estero dello stupefacente e le fasi di stoccaggio non sono attività che eseguono in solitaria. Gli agenti della Squadra mobile di Caserta ritengono, infatti, che ad aiutarli in queste operazioni ci siano dei locali. E una recente attività investigativa ha portato i poliziotti ad accendere i riflettori sul titolare di un negozio di fiori situato a Santa Maria Capua Vetere. Il commerciante si sarebbe reso protagonista di un viaggio in Spagna finalizzato a concludere verosimilmente una trattativa per l’acquisto di narcotici. L’uomo, nel 2021, noleggiò una Renault a Caserta e, attraversando tutta la parte settentrionale dell’Italia, raggiunse prima la Francia e poi si diresse verso la Spagna. Varcati i confini della penisola iberica, si fermò a Salou, località del comune di Tarragona. E non è un posto qualsiasi. Si tratta di un’area nota alle cronache perché ritenuta uno snodo internazionale del traffico di stupefacenti. Per citare un precedente, la polizia spagnola sequestrò nel dicembre 2019 un carico di 2 tonnellate di stupefacenti. Gli agenti hanno potuto monitorare il tragitto della Renault grazie al segnale del Gps che aveva a bordo. E, rientrata in Italia, decisero di controllarla appena avesse lasciato l’autostrada. La perquisizione veicolare eseguita, però, non fecero emergere la presenza di stupefacenti, circostanza che ha spinto gli investigatori a ritenere che il fioraio fosse andato in Spagna solo per stringere un accordo con un grossista.

Questo spaccato investigativo fa parte dell’indagine che ha portato a processo Gazmir Shahu, detto ‘Gas’, 40enne albanese, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di un chilo e 397 grammi di marijuana, quantitativo rinvenuto dagli agenti nel locale cucina dell’ex ristorante La Palma, situato a Capua in via Brezza e di proprietà di Raffaele Gravante (a giudizio con Shahu). E il commerciante sammaritano si sarebbe recato in Spagna, secondo gli agenti, per contrattare l’acquisto di narcotici proprio per Shahu. A documentare la fitta relazione tra l’italiano e l’albanese anche i loro avvistamenti entrambi nei pressi di un bar di S. Maria Capua Vetere. Nella presunta rete di trafficanti di droga, afferma la Mobile, avrebbe avuto un ruolo anche Eljon Muca, 45enne albanese (non coinvolto nel processo a carico di Shahu). Quanto sostenuto dagli agenti si tratta di ipotesi investigative e il commerciante sammaritano e i due albanesi citati nell’articolo sono da ritenersi innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile.

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