Pd, Madia: “Risultato già scritto e hanno prevalso le correnti”

La ex ministra e senatrice del Pd Marianna Madia parla di risultato già scritto per quanto riguarda la scelta di Debora Serracchiani come capogruppo dem a Montecitorio.

Foto Palazzo Chigi/Tiberio Barchielli/LaPresse

MILANO – La ex ministra e senatrice del Pd Marianna Madia parla di risultato già scritto per quanto riguarda la scelta di Debora Serracchiani come capogruppo dem a Montecitorio. Madia, in un’intervista a ‘La Repubblica’, spiega di non essersi autocandidata ma che glielo “aveva chiesto Delrio, spiegandomi che secondo lui c’erano due profili adatti a svolgere il ruolo di capogruppo: il mio e quello di Debora. E io ho accettato”. Per Madia valeva la pena candidarsi perchè “in questa battaglia di metodo sono state messe a fuoco delle questioni che non riguardano solo le donne, ma la contendibilità nel Pd. Questo non significa che la cooptazione sia un male, quando si scelgono persone autorevoli. Se però si decide una competizione servono regole, serve un arbitro e serve un confronto che stavolta non c’è stato”. Madia però non esclude che ci sia stata una sorta di “cooptazione mascherata” della sua avversaria. “Forse non eravamo del tutto pronte, c’è stata un’accelerazione che ci ha colte di sorpresa – chiarisce – . Ma ritengo sia stato giusto andare fino in fondo: con i nostri corpi io e Debora abbiamo aperto un varco e adesso non dobbiamo mollare questa questione che — ripeto — è politica. Lei è una donna leale e determinata, sono convinta che, da capogruppo, saprà portarla avanti con grande forza”.

Quanto all’accusa di essersi impuntata per ragioni che poco avevano a che vedere con la politica, Madia replica: “È il classico atteggiamento paternalistico, spesso tipicamente maschile, di chi pensa che se due donne discutono sono isteriche, se lo fanno due uomini sono in ballo i principi. Una roba da anni 50. Il dibattito che si è aperto tra me e Serracchiani è fra due dirigenti di partito, il genere è secondario”.

LaPresse

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