Pd, Martina: un anno di lavoro per riuscire a ricostruire il partito

In foto: Maurizio Martina

Milano, 13 mag. (LaPresse) –

“Sono giorni duri per il Pd, ma io sono assolutamente convinto che possiamo ripartire”. Lo dice Maurizio Martina, segretario reggente del Pd, in un’intervista a ‘Repubblica’.

“Di fronte alla nascita del governo più a destra della storia recente – aggiunge Martina – è giusto dirsi che non basteranno gli anatemi: dobbiamo costruire un’alternativa popolare alla saldatura tra Lega e M5S superando le divisioni del passato, allargando ad energie nuove, ribadendo il nostro ruolo da protagonisti nel campo progressista. Percio’ io mi proporro’ segretario in assemblea con una idea: un anno di lavoro costituente per aprire una pagina nuova per il Pd, in grado di riscrivere la nostra funzione nel cuore del centrosinistra”.

Martina si candida alla segreteria del Pd e non chiede il rinvio del congresso. “Propongo un lavoro preparatorio al congresso – spiega – che secondo me deve tenersi nel 2019.

Bisogna fare un percorso che non sia solo una conta sulle persone. Sono fra quelli che pensano che di fronte a una sconfitta tanto pesante noi dobbiamo cambiare”. Dopo l’annuncio dell’ex premier Matteo Renzi che sarà lui ad aprire l’assemblea, Martina chiarisce: “Il Pd non è un partito padronale e io non discuto l’ordine dei lavori dell’assemblea. Penso che in questo sforzo di rielaborazione serviamo tutti se siamo al servizio di tutti. E Renzi deve darci una mano. Anche lui, come noi, deve andare oltre questi anni. La mia proposta è nel segno della collegialità, dell’unità”.

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