Pensioni, Inps: oltre 340 mila sono usciti con la Quota 100

Mentre il governo si accinge a riaprire il cantiere pensioni l'Inps rende noto che al 31 agosto sono state oltre 340 mila le domande accolte per quota 100.

Foto LaPresse - Marco Alpozzi

ROMA – Mentre il governo si accinge a riaprire il cantiere pensioni l’Inps rende noto che al 31 agosto sono state oltre 340 mila le domande accolte per quota 100. E in attesa di una convocazione ufficiale i sindacati tornano a chiedere maggior flessibilità per chi dovrà lasciare il lavoro nei prossimi anni.

Nel dettaglio al 31 agosto 2021, i lavoratori in totale che hanno avuto accesso alla pensione “quota 100” sono 341.128 su 433.202 domande pervenute (di cui 35.238 in lavorazione e 56.836 respinte).

In particolare i lavoratori dipendenti che hanno beneficiato della pensione Quota 100 sono 273.519, di cui 166.282 del settore privato e 107.237 del settore pubblico, mentre i lavoratori autonomi sono 67.609. Il 69,3% dei beneficiari risultano uomini, il 30,3% donne. L’importo lordo medio annuo è di 25.663 euro. Gli impegni di spesa 2019-2021 sulle pensioni Quota 100 liquidate fino al 31 agosto 2021 sono pari a 11,6 miliardi di euro.

Chiusa l’esperienza quota 100 ora si guarda alla riforma e tra le ipotesi dell’ultima ora un fondo ad hoc che accompagni i lavoratori alla pensione. Una misura allo studio del governo e visto positivamente dai sindacati che chiedono anche maggior flessibilità. Spiega il segretario confederale Uil Domenico Proietti. “In Italia la Legge Fornero ha portato a 67 anni, 4 anni sopra la media europea, l’età di accesso alla pensione. In questi anni, attraverso l’Ape Sociale e Quota 100, si è cercato di introdurre elementi di flessibilità più diffusa di accesso alla pensione, intorno a 62 anni, in media con quello che avviene nel resto dei Paesi UE. La UIL ritiene che la prossima Legge di Bilancio debba introdurre una flessibilità più diffusa tenendo anche conto della gravosità e dell’usura dei lavori”.

Sul fondo si esprime invece Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL. “Riteniamo prioritario mantenere meccanismi di flessibilità in uscita, pertanto, per il superamento di ‘Quota 100’ la migliore soluzione resta ‘Quota 41’. In alternativa, sosteniamo la proposta di istituire un maxi fondo pari a circa a 3 miliardi di euro necessario per accompagnare i lavoratori alla pensione ed evitare la rigida applicazione dello scalone di 5 anni fino ai 67 anni di età. Un fondo ‘ad hoc’, dunque, che consenta l’uscita anticipata dal mondo del lavoro favorendo altresì la ristrutturazione delle aziende e l’ingresso di nuove competenze, nell’ottica di agevolare il ricambio generazionale e il processo verso la transizione digitale. Tale misura andrebbe peraltro integrata con altri strumenti come i contratti di espansione, la riforma degli ammortizzatori, la proroga di ‘Opzione donna’, nonché la stabilizzazione e il rafforzamento dell’Ape sociale per i lavoratori che svolgono attività usuranti o che si trovano in stato di disoccupazione”, conclude Capone.

(LaPresse)

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