NAPOLI (Angela Garofalo) – Nella celebre arte teatrale napoletana merita una menzione speciale ‘La Cantata dei Pastori’. Simbolo del teatro musicale partenopeo, e scritta oltre tre secoli fa, potrebbe diventare presto patrimonio immateriale dell’Umanità. E’ stato infatti presentato il progetto per ottenere questo ambito riconoscimento.
Il testo dell’opera risale al 1698, ed è stato ideato per contrastare la ‘diabolica’ commedia dell’Arte, che allontanava dalle ricorrenze religiose il popolo napoletano. Nei secoli ‘la cantata’ divenne ‘blasfema’, tanto che ne fu sospesa la rappresentazione nel 1889 con un editto cardinalizio. Tra versi arcadici e lazzi scurrili, lingua colta e dialetto, sentimento cattolico e rito pagano, la storia racconta le traversie di Giuseppe e Maria. Ripresa nel 1974 fu proposta al grande pubblico da Roberto De Simone, fin quando, quarant’anni fa, il testimone è passato nelle mani di uno dei massimi esponenti della secolare arte napoletana: Peppe Barra.
Una storia tribolata quella de ‘La Cantata dei Pastori’, che diviene storia nella storia. La messa in scena nel corso dei secoli è stata riadattata più volte. L’opera sarà in scena fino al 6 gennaio al teatro Politeama di Napoli, con allestimenti innovativi ma fedeli alla tradizione.
A Napoli non è Natale senza ‘La Cantata dei Pastori’. Ed ogni anno lo spettacolo torna per abbracciare il pubblico che la ama da sempre. Narra il difficile viaggio di Giuseppe, interpretato da Andrea Carotenuto, e Maria Vergine, interpretata da Chiara de Girolamo, per raggiungere Betlemme.
La coppia dovrà superare tanti ostacoli prima di trovare rifugio nella grotta della natività. Durante il viaggio, saranno accompagnati da due figure napoletane, ‘Razzullo’, scrivano assoldato per il censimento, interpretato da Peppe Barra protagonista e regista dello spettacolo e, da ‘Sarchiapone’, barbiere pazzo in fuga per omicidio, interpretato da Rosalia Porcaro.
Peppe Barra nasce a Roma nel 1944, figlio di Giulio Barra, fantasista e artista del Varietà, e dell’indimenticabile Concetta, cantante del mondo etnico campano. Affascinato dal mondo del teatro fin da piccolo coltiva l’innato istinto della mimica, la sua bellissima voce e la presenza scenica che contribuiranno nel corso degli anni, a trasformarlo in cantante e attore di notevole spessore. Cantore della moderna napoletanità e giullare della tradizione popolare, che rivisita con estro e spirito innovativo, è narratore di storie antiche e di favole immortali. Attore, musicista, cantante, cabarettista è, senza alcun dubbio tra i più affascinanti artisti che Napoli abbia regalato alla scena internazionale. Insieme a Nunzio Areni, musicista, ricercatore e profondo conoscitore di musica e del teatro musicale del ‘700 napoletano, e promotore della candidatura de ‘La Cantata dei Pastori’ come bene immateriale Unesco, racconta l’opera e i nuovi progetti in cantiere.