Perugia: scoperta frode nel settore accise per 600mila euro

Finanzieri del Comando Provinciale di Perugia hanno effettuato mirati controlli fiscali volti a verificare la corretta applicazione delle agevolazioni - previste dalla legge n. 488 del 1998 - consistenti nel taglio delle accise per l’acquisto di GPL e gasolio per il riscaldamento di abitazioni private

Foto Tonino Bonomo / LaPresse

PERUGIA – I Finanzieri del Comando Provinciale di Perugia hanno effettuato mirati controlli fiscali volti a verificare la corretta applicazione delle agevolazioni – previste dalla legge n. 488 del 1998 – consistenti nel taglio delle accise per l’acquisto di GPL e gasolio per il riscaldamento di abitazioni private a favore dei cittadini che risiedono in aree geografiche particolarmente svantaggiate ove non è disponibile una rete di distribuzione del gas naturale (aree cosiddette “non metanizzate”).

I militari della Tenenza di Città di Castello, all’esito di attività di intelligence ed analisi del contesto normativo ed economico di riferimento, condotte mediante sopralluoghi, esame di documentazione contabile ed amministrativa, avvalendosi anche dei dati estrapolati dalle banche dati in uso alla Guardia di Finanza, hanno fatto emergere un sistema ritenuto fraudolento, diffuso in alcune aree del tifernate, basato su attestazioni considerate non veritiere prodotte da imprenditori locali, operanti nel settore della tabacchicoltura e dell’allevamento di pollame.

Contrariamente a quanto dichiarato dai contribuenti sottoposti a verifica, i finanzieri hanno appurato che i prodotti energetici acquistati con regime agevolato non venivano impiegati per il riscaldamento domestico, ma per l’alimentazione degli impianti di essiccazione del tabacco o per il riscaldamento delle gabbie degli allevamenti ubicati, tra l’altro, in zone regolarmente servite dalla rete di distribuzione del metano.

Complessivamente, nell’arco di un biennio, sono state concluse 28 verifiche fiscali nei confronti di altrettante imprese che hanno sistematicamente frodato l’Erario, evadendo accise per oltre 596 mila euro, su un totale di circa 7.500.000 litri di prodotti petroliferi consumati “in frode”. Le stesse sono state segnalate all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per il recupero dell’imposta evasa e l’irrogazione della sanzione amministrativa prevista dall’articolo 50 del decreto legislativo n. 504/1995 (Testo Unico Accise).

Trentuno soggetti (legali rappresentanti delle società e titolari delle ditte sottoposte a controllo) inoltre, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, per aver rilasciato false attestazioni ai fornitori e per aver destinato ad usi soggetti a maggiore imposta prodotti ammessi ad aliquote agevolate.

(LaPresse)

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