PIEDIMONTE MATESE (Ernesto Di Girolamo) – Momenti di pura follia in piazza a Piedimonte Matese. Tutto è avvenuto improvvisamente nella piazza del paese la notte scorsa. Un uomo che si trovava in compagnia della moglie, affetta da una grave patologia, è stato brutalmente aggredito da un altro cittadino piedimontese, armato di coltello. La vittima, una persona molto nota nel capoluogo matesino, Emiddio Bianchi (nella foto), ex autista di Vincenzo Cappello, ex primo cittadino di Piedimonte Matese, ha tentato di difendersi riuscendo a parare un fendente con una mano, riportando una ferita nel palmo della stessa mano. Poi è stato colpito al volto con una gomitata e al torace (probabilmente con un calcio). Sul posto sono arrivati i carabinieri della locale stazione che hanno raccolte alcune testimonianze ed identificato alcune persone, tra le quali c’è anche M. B., che nella giornata di ieri è stato messo sotto torchio dagli uomini della Benemerita. La vittima dell’aggressione è stata trasferita presso il pronto soccorso dell’ospedale cittadino dove ha ricevuto le cure del caso. Oltre alla ferita alla mano avrebbe riportato la frattura di una costola e un trauma facciale. I motivi sono al momento al vaglio degli inquirenti. Sembra che alla base dell’episodio di violenza ci sia una vecchia ruggine: Bianchi e il suo presunto aggressore avrebbero lavorato entrambi per PubliAlifana e proprio per alcune vicende legate a questa società i rapporti non sarebbero stati idilliaci. C’è stata qualche parola di troppo in piazza, davanti ad alcune persone, e l’ex autista di Cappello ha subito il violento attacco dell’aggressore che ha provato a colpirlo nella pancia. La vittima è stata solamente sfiorata ma poi la violenza non si è fermata perché poi sono arrivati anche schiaffi e calci quando l’uomo era a terra: sembra che ad agire però siano state più persone. Adesso la parola passa ai carabinieri che potrebbero anche decidere di fermare l’aggressore o anche arrestarlo. Si cerca però di avere maggiori delucidazioni in merito con la speranza che magari anche qualche telecamera di videosorveglianza possa aver ripreso l’intera scena per aiutare le forze dell’ordine nel difficile elemento di ‘ristabilire’ la verità dopo quanto accaduto.
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