Pioggia di piombo a casa dei Sarno

Pioggia di piombo a casa dei Sarno
Pioggia di piombo a casa dei Sarno

NAPOLI – Il quartiere Ponticelli è rovente. Ma ora è l’intera zona a tremare. Ieri notte un commando ha sparato in via Matilde Serao al confine con Cercola. Nel rione Caravita. Gli abitanti hanno contattato le forze dell’ordine all’1 e 30 per “esplosione di colpi d’arma da fuoco”.  E i carabinieri della tenenza di Cercola si sono precipitati sul posto. Secondo una prima ricostruzione, un gruppo armato avrebbe esploso proiettili verso le finestre di una delle abitazioni del palazzo. I rilievi hanno consentito alle pattuglie del Nucleo Investigativo del Gruppo di Torre Annunziata di recuperare 12 bossoli e un proiettile. Nessun ferito. E’ un avvertimento, secondo gli inquirenti. Poi sono gli approfondimenti. I carabinieri hanno parlato con le persone, che abitano nell’edificio. E’ c’è un particolare non da poco: nello stesso punto di fronte al civico 12 nella notte del 25 marzo due uomini in una Smart nera avevano affiancato un gruppo di ragazzi, che parlava in strada e sparato ad altezza uomo, senza ferire nessuno. Crivellato dai proiettili il bagagliaio di una Panda in sosta. Quella volta era un agguato. Mentre ieri notte è stata una ‘stesa’: una rappresaglia, per seminare il panico. Nello stesso punto. Ma perché? E a chi è rivolto il messaggio? Gli inquirenti esaminano la mappa geocriminale: qui da giorni si registrano forti fibrillazioni. Intorno a via Matilde Serao e nella zona del Caravita si sono rifugiati i ‘ribelli’, gli ultimi nemici dei De Micco, che ora nel cuore di Ponticelli non si sentono più al sicuro. Parliamo degli ex Sarno, Pazzignani e altri gruppi autonomi, non più ben visti dai ‘Bodo’. Poi ci sono gli irriducibili dei De Luca Bossa, che hanno perso la faida. In pratica i De Micco-De Martino dopo aver fatto terra bruciata nel centro del quartiere, adesso puntano a stanare le ultime sacche di resistenza. Insomma non vogliono più rivali. E’ il contenuto dell’ultima informativa delle forze dell’ordine. Gli scenari sono  da brivido e in continua evoluzione. Ora la zona calda è diventata il rione Caravita e tutto il confine con Cercola. Dopo la maxi operazione, che ha azzerato i De Luca Bossa a novembre con settanta arresti, i ‘Bodo’ hanno avviato una sorta di ‘repulisti’: chi è contro di noi deve lasciare il quartiere. Nessun compromesso. In sostanza gli ‘emergenti’ sono stati messi all’angolo. A partire dal rione De Gasperi, per finire al Lotto 0, il quartier generale dei De Luca Bossa. Dunque clan in fuga da Ponticelli. Gli ‘irriducibili’ lasciano Ponticelli e si rifugiano nelle palazzine a Cercola: non escono di casa e sono armati. Temono rappresaglie dei De Micco-De Martino. 

Forse hanno ragione. Sempre più spesso carabinieri e polizia scoprono che i nemici dei ‘Bodo’ adottano tutte le precauzioni, per evitare le imboscate. 

Gli equilibri stravolti da inchieste e decine di arresti

L’arresto di Antonio Nocerino ha destabilizzato la zona. Ne sono certi gli investigatori, che conoscono le dinamiche nel quartiere Ponticelli. I De Micco-De Martino sono egemoni oggi in questa area. Ma non significa che non possano subire traumi. E gli equilibri qui sono delicati. I De Luca Bossa sono stati messi all’angolo con la strategia della tensione. Come i loro alleati. Ma i ‘Bodo’ non abbassano la guardia e sanno che basta poco per stravolgere la mappa. Nocerino è considerato dagli inquirenti ai vertici dei ‘Bodo’, dopo l’arresto di Marco De Micco ad aprile. Nocerino pochi giorni fa è stato fermato per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e rapina ai danni di un imprenditore di Ponticelli. Il 28enne avrebbe estorto la somma di trentamila euro, avvalendosi della capacità intimidatoria del clan De Micco.

Riflettori della Procura accesi su Cercola

Riflettori della Procura puntati su via Matilde Serao e sul rione Caravita. Non da ieri. Ma almeno da tre settimane. Qui le forze dell’ordine registrano tensioni continue. Proprio in via Serao l’8 maggio i poliziotti dei commissariati Ponticelli e Decumani effettuarono una operazione con il sequestro di due pistole e l’arresto di due uomini: Eduardo Fiorentino Mammoliti, detto Fiore e Massimiliano Baldassarre, detto serpente. Mammoliti è il nipote di Bruno Solla, ucciso in un agguato il 3 aprile. Il trentenne era tornato libero pochi giorni prima. 

Mammoliti e Baldassarre furono fermati per la detenzione delle armi (gettate da una finestra). Ma Baldassarre è stato scarcerato due giorni più tardi: ha spiegato che delle pistole non ne sapeva nulla. E’ una vicenda non da poco, secondo le forze dell’ordine. Rivela che questa è una zona ‘calda’. E che la tensione nelle palazzine del Caravita è alle stelle. I carabinieri e la polizia oggi monitorano l’isolato con controlli mirati. Giorno e notte. Sanno che a Ponticelli la calma è apparente. I nervi sono a fior di pelle. La faida tra i De Micco-De Martino e i De Luca Bossa-Minichini non è finita. Non solo. Ci sono gruppi emergenti, che provano a farsi strada. E molti ex Sarno non hanno ‘bandiera’. Questa genera frizioni continue. Soprattutto perché i ‘Bodo’ lo hanno detto a chiare lettere: non vogliono nemici a Ponticelli. E ora le forze dell’ordine temono colpi di coda. C’è paura. Lo testimoniano i sequestri di armi sempre più frequenti. Spesso carabinieri e poliziotti recuperano pistole e munizioni durante le ispezioni. 

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