Pnrr, Bonomi: “Sulle riforme l’Italia è un po’ smarrita, bisogna coinvolgere i privati”

Le parole del presidente di Confindustria

Carlo Bonomi (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

MILANO – In Italia sul Pnrr “ci siamo un po’ smarriti. Nello spirito iniziale il Pnrr doveva imprimere una spinta aggiuntiva a nuovi investimenti. Noi invece l’abbiamo soprattutto volto a finanziare opere già previste, perché ci difetta capacità di progettare e realizzare progetti nuovi in pochi anni. Il Pnrr doveva nascere e attuarsi sulla base di un partenariato fra pubblico e privato, ma se n’è visto poco: è quasi tutto nella sfera del pubblico”. É quanto ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’. Per Bonomi “infine il Pnrr doveva risolvere i colli di bottiglia amministrativi e ordinamentali che il Paese soffre da decenni. Ma le riforme non si stanno facendo, questa è la realtà”. Quanto ai ritardi che il governo meloni imputa all’esecutivo Draghi, Bonomi osserva: “Ci sono delle criticità, è innegabile. Ma dobbiamo lavorare tutti insieme perfare bene e in fretta. Se l’idea è di demandaremolta gestione ai comuni, il più di essi non sono tecnicamente in grado”.

Gli obiettivi che si pone il presidente di Confindustria sono quelle di “disegnare in Europa una politica di bilancio che dia impulso agli investimenti; ridurre la dipendenza dall’import di materie prime strategiche; un fondo europeo per eventuali nuove emergenze; valorizzare il Recovery Plan. Almeno per l’Italia, coinvolgendo di più il settore privato”.

Quanto al patto di stabilità europeo, Bonomi osserva: “Credo che in Germania come nel resto d’Europa — non ultima l’Italia—ci sia consapevolezza di tre errori storici: l’aver delegato la nostra difesa agli Stati Uniti, la tecnologia agli stessi Usa e alla Cina e l’energia alla Russia. Anche in Germania è in corso una profonda revisione. Dunque anche la Bdi comprende l’esigenza di sganciare gli investimenti pubblici nei settori più strategici dai vincoli del patto di stabilità”.

“Il mercato cinese è molto importante per tutti – sottolinea Bonomi – e per la Germania è il più importante fuori dall’Europa, ma la Cina è in forte frenata e si ricentra su se stessa. Negli Stati Uniti, la Casa Bianca di Joe Biden ha messo in campo l’Inflation Reduction Act che vincola le imprese a comprare da fornitori americani. La nostra posizione è che in Europa dobbiamo tutti lavorare di più sugli investimenti pubblico-privati ed è un punto sul quale tutti siamo d’accordo: gli investimenti per la competitività vanno sganciati dal Patto”.

(LaPresse)

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