Pnrr, Carfagna: “Bene l’intesa con gli enti locali su 300 milioni di strade delle aree interne”

"La nostra strategia di attenzione nei confronti delle aree interne inizia a dare i suoi frutti. Grazie all’intesa raggiunta oggi con gli enti locali, i cittadini che abitano a maggiore distanza da servizi essenziali come scuole, ospedali, grandi linee ferroviarie, potranno contare presto su strade più sicure ed agevoli per raggiungere questi luoghi".

ROMA – “La nostra strategia di attenzione nei confronti delle aree interne inizia a dare i suoi frutti. Grazie all’intesa raggiunta oggi con gli enti locali, i cittadini che abitano a maggiore distanza da servizi essenziali come scuole, ospedali, grandi linee ferroviarie, potranno contare presto su strade più sicure ed agevoli per raggiungere questi luoghi”. Così il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, commenta il passaggio in Conferenza Stato-città ed autonomie locali del decreto del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, al quale ha offerto il proprio concerto. “Grazie a questo decreto – spiega Carfagna – si potranno investire 300 milioni di euro sulle reti viarie secondarie che collegano le aree interne con i centri maggiori. Si tratta di un intervento che ho voluto difendere a tutti i costi e che il governo ha inserito nel Fondo complementare, finanziandolo con risorse nazionali, per superare la contrarietà della Commissione europea a concedere fondi a sostegno di mezzi di trasporto inquinanti”.

 “Ma -prosegue il ministro – per oltre 13 milioni di italiani che vivono nelle aree interne, una strada rappresenta spesso l’unico strumento per potersi avvalere di diritti essenziali come la sanità, l’istruzione, i trasporti. Noi vogliamo continuare a garantire loro questi diritti e per questo tra PNRR e Fondo complementare abbiamo previsto un miliardo e 125 milioni di investimenti per strade, farmacie, servizi e infrastrutture sociali. A queste risorse, se ne aggiungeranno altre sia italiane che europee per sostenere le imprese che vorranno investire in queste aree, ma anche il turismo, la tutela e la valorizzazione dell’enorme patrimonio ambientale, storico e culturale”.

“È il momento di restituire alle aree interne almeno una parte dell’enorme ricchezza che in tanti secoli hanno donato all’Italia. Vogliamo che tornino a ripopolarsi e che contribuiscano così anche loro a una nuova stagione di sviluppo del nostro Paese”, conclude il ministro per il Sud e la Coesione territoriale.

LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome