TRENTO – “Non è un bel segnale trovare sotto casa manifesti e volantini di quel tenore. Come per dire, sappiamo dove abiti”. Così il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, che l’altra mattina si è svegliato con i muri vicino casa tappezzati di proteste no Tav. Al centro della contestazione, il progetto della circonvallazione ferroviaria che verrà realizzata con il Pnrr. “Le minacce lasciano il tempo che trovano – prosegue Ianeselli – Ora bisognerà spiegare ai cittadini, anche a quelli contrari, cosa significa interrare la ferrovia e rivoluzionare la viabilità del capoluogo. Sulla transizione ecologica il punto è dire a tutti, pensando anche a chi manifesta il proprio dissenso, che nel Pnrr rientrano delle opere”.
Il dibattito sullo snodo ferroviario
“Fare una galleria di dieci chilometri sulla collina est di Trento che devia i treni, per poi arrivare all’interramento della ferrovia storica, per me è una grande opera di transizione ecologica. Non tutte le opere sono green washing – prosegue il sindaco – Occorre quindi lavorare sul dibattito pubblico ma tenere tutti assieme il punto, altrimenti penso che non si facciano grandi passi avanti. C’è ovviamente il rischio dell’etichetta transizione ecologica come strumento di rigenerazione urbana o di smart-city. Però c’è anche il rischio di non voler costruire alcunché per paura di scegliere”. Dopo le minacce al presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, sulla gestione orsi, che hanno portato il Viminale a concedergli la scorta, ora tocca al sindaco. Messaggi di solidarietà al sindaco da parte del gruppo consigliare della Lega e dal Pd-Psi con un nota a firma Italo Gilmozzi.
Minacce al sindaco
“Riteniamo che il confronto, anche aspro, su importanti tematiche che condizionano la vita di migliaia di cittadini sia non solo utile – si legge nella nota – ma necessaria per fare sentire forte la voce di tutti gli attori coinvolti. E’ però inaccettabile che il confronto democratico si trasformi in accuse e minacce a chi la pensa in maniera diversa, come è stato nei confronti del sindaco Ianeselli. I messaggi intimidatori che sono arrivati fin sotto casa sua, invadendo la sfera privata e famigliare, sono cosa inaccettabile per ogni persona democratica. La civiltà del confronto sta alla base della democrazia”.
(LaPresse)