POTENZA – “La piccola Basilicata ha le carte in regola per vincere questa sfida”. Lo ha detto Roberto Speranza, ministro della Salute, all’evento dal titolo “Italia Domani – Dialoghi sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, attualmente in corso a Potenza, al Conservatorio Carlo Gesualdo da Venosa, su iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
“Dobbiamo alzare lo sguardo e guardare con fiducia ai prossimi mesi – continua Speranza – Penso alla frase di Papa Francesco che, nei giorni più difficili in piazza San Pietro deserta in un giorno di pioggia, pronunciò parole che dovrebbero essere impresse in ognuno di noi: ‘peggio di questa crisi c’è solo il rischio di sprecarla’. Il tema di fondo ora è non sprecare la crisi. L’Europa è stata all’altezza, NextGenEu è una risposta fortissima senza precedenti che ci mette nelle condizioni di programmare il futuro, trasformare la crisi in un’opportunità. Viviamo la crisi sanitaria più drammatica a livello europeo e occidentale dell’ultimo ventennio che ora si innesta con la crisi umanitaria dovuta alla guerra in Ucraina”.
“La Basilicata, terra dalla storia nobile, è sempre stata esempio positivo per l’utilizzo delle risorse europee. Ora la vera sfida è capire come trasformare la crisi in opportunità e queste risorse in risposte concrete per la vita delle persone. Io penso che la sanità sia un ambito fondamentale, decisivo”. Alla Basilicata spettano circa 92,4 milioni di euro del Pnrr per potenziare il sistema sanitario regionale.
Tra le parole chiave del Pnrr poi il ministro Speranza individua “la parola prossimità”. “L’idea è quella di un servizio nazionale di prossimità, il primo elemento è l’assistenza domiciliare. Oggi i numeri in Italia segnalano ancora un ritardo, l’assistenza domiciliare è ancora fragile poiché solo il 4 % della popolazione sopra i 65 anni può accedervi. Siamo due punti sotto la media Ocse, ma passeremo a due punti sopra la media Ocse. Prossimità vuol dire assistenza domiciliare, ma anche case e ospedali di comunità, quindi un modello di cure di territorio”.
“La seconda parola è innovazione perché la sfida del futuro è la sanità digitale, che anch’essa vuol dire prossimità. Sanità digitale vuol dire anche poter parlare con il servizio sanitario nazionale tramite il proprio cellulare. Dobbiamo inoltre investire sulla telemedicina, usare meglio i dati a nostra disposizione, perché con i dati si possono costruire modelli preventivi”.
“La terza parola è uguaglianza: costruire una sanità di tutti, poiché l’universalità è alla base della nostra carta costituzionale. Nascere nella provincia di Matera o Potenza non deve dare meno diritti di chi nasce nei grandi centri d’Italia”.
“Abbiamo inoltre bisogno di più personale sanitario e di trattarlo meglio. Per la prima volta quest’anno ci sarà poi il Pon salute. Nella lunga storia della programmazione europea i Pon sono sempre stati usati per ridurre le disuguagliane, ma non si era mai fato per la salute” “Dobbiamo sentire il peso di questa sfida che richiede a tutti noi uno sforzo – conclude Speranza – Le istituzioni devono costruire percorsi di dialogo con tutta la società”.
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