Politiche, Marino e Oliviero in lista

CASERTA (c.s.) – Le possibilità che i rapporti tra il fronte moderato e il Partito Democratico migliorino sono ormai ridotte al lumicino. Cominciano a pensarla così non soltanto i vertici centristi ma anche quelli democratici. Proprio in casa Dem la riflessione è stata portata ‘fino alle estreme conseguenze’ quelle, cioè, di una rottura totale. Questo vuol dire che all’attenzione dei vertici del Partito Democratico è finito anche il dossier relativo alle elezioni politiche che, al più tardi, si svolgeranno il prossimo anno. Il primo problema legato alle elezioni politiche è quello dei posti disponibili in Parlamento che, dopo il taglio dei parlamentari, rende gli spazi elettorali molto più ristretti.

Il principale ostacolo alle ambizioni dei democratici casertani di esprimere un parlamentare ‘autoctono’ ha il nome ed il cognome di Piero De Luca. Il figlio del Governatore che, alle politiche del 2018, festeggiò l’elezione alla Camera dei Deputati a Salerno malgrado l’elezione nel collegio di Santa Maria Capua Vetere. Un sacrificio necessario a fare felice più il padre che il figlio. Avendo il padre in mano anche i cordoni della borsa le cose andarono come andarono. Per il 2024 gli ‘autoctoni’ hanno giocato d’anticipo anticipando ai vertici regionali che non si sarebbe ‘donato il sangue’ nuovamente. Di fronte a questa granitica convinzione pare che De Luca abbia già annunciato la candidatura nella sua Salerno.

Oltre a questo i democratici di Terra di Lavoro sono già riusciti a chiudere un accordo di massima, quantomeno, sui candidati su cui vale la pena puntare. La scelta non è stata presa in base alla bellezza dei candidati ma all’apporto positivo che gli stessi avrebbero potuto garantire, per il loro ruolo, al partito. Un candidato, quindi, con forza propria capace, nelle urne, di aggiungere voti. Dopo un rapido giro si è deciso che i due su cui puntare sono il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, e il sindaco di Caserta Carlo Marino. Entrambi, sarebbe sciocco negarlo, coltivano da tempo l’ambizione di approdare nelle aule parlamentari per ‘coronare’ il cursus honorum fin qui svolto. Entrambi ritengono che sono maturate le condizioni per compiere il passo. Entrambi, quel passo, lo volevano compiere con la certezza di ‘compierlo’ e non di restare a metà percorso. Quel momento pare che sia arrivato. Difficile al momento specificare la collocazione.

Da una parte il presidente Oliviero ha sempre ambito ad arrivare a Palazzo Madama. Dall’altro, sulla carta, per il seggio senatoriale casertano (che comprende anche una porzione della provincia di Benevento) sarebbe favorito Carlo Marino che è presidente dell’Anci Campania (storicamente, tra l’altro, i presidenti Anci sono quasi sempre finiti in Parlamento). Nonostante questo ragionamento elementare a Napoli sarebbero orientati per l’ordine inverso: Marino alla Camera, Oliviero al Senato. Si vedrà. L’altro elemento incerto, a questo punto, è quello relativo alla tenuta dell’amministrazione del capoluogo dove in parecchi, soprattutto tra i moderati, non saranno contenti della spada di Damocle che pende sulla loro testa. 

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