GENOVA – Il pilone 10 del ponte Morandi ‘scricchiola’. Mentre Giovanni Toti, governatore della Liguria, sollecita Autostrade per l’Italia ad intervenire, le indagini della Procura di Genova continuano. Gli genti della guardia di finanza si sono recati negli uffici dell’azienda di proprietà dei Benetton per sequestrare documenti ed e-mail nelle sedi di Genova, Firenze e Roma.
Gli atti sequestrati
Le fiamme gialle hanno acquisito documenti tecnici, amministrativi e contabili. Sigilli anche ai documenti relativi alla manutenzione e alle verifiche sullo stato del pento Morandi. Gli investigatori si sono fatti consegnare pure gli incartamenti riguardanti gli appalti dei lavori realizzati e in cantiere.
L’intervento di Toti
Toti è preoccupato. Teme che il moncone est della struttura possa venir giù. “La commissione (quella del ministero delle Infrastrutture, ndr.)– ha spiegato il governatore – parla di alcune criticità patite dell’ala est della struttura”.
Lo stesso documento che preoccupa il politico è stato inviato anche al prefetto di Genova, Fiamma Spena: “Abbiamo ricevuto una relazione dal presidente della commissione ministeriale che segnala sul pilone 10 un evidente stato di corrosione di grado elevato”.
Il governatore della Liguria con un formale sollecito ha ricordato gli obblighi attuali dell’azienda dei Benetton: la società, secondo Toti, deve demolire i tronconi del viadotto non collassati e instabili