Nigeria, l’allarme di Medici Senza Frontiere: 33 bimbi morti per la crisi in Borno

E' crisi umanitaria nell'area nord-est del Paese

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Foto LaPresse - Medici Senza Frontiere

MILANO (LaPresse) – La crisi umanitaria nello Stato del Borno, nel nordest della Nigeria, non è affatto finita e sta avendo un grande impatto sulla popolazione, soprattutto dal punto di vista nutrizionale. Tra il 2 e il 15 agosto, nel campo sfollati della città di Bama, sono morti 33 bambini a causa dell’emergenza malnutrizione. È l’allarme lanciato da Medici senza frontiere (Msf), che lancia un appello. Chiedendo alle autorità di fornire con urgenza assistenza adeguata alla popolazione prima che la situazione peggiori.

L’allarme di Medici Senza Frontiere

Msf spiega che questi numeri hanno spinto l’organizzazione a lanciare un programma pediatrico e nutrizionale d’emergenza. Per assistere i bambini gravemente malnutriti al di sotto dei cinque anni e i minori di 15 anni affetti da malaria e altre malattie gravi. Inoltre, sottolinea Msf, nel Borno la malaria è una malattia endemica, soprattutto per i bambini con meno di 5 anni. Ragion per cui preoccupa la situazione a Rann, dove le forti piogge hanno trasformato la città in un’isola.

“L’alto numero di persone dipendenti dagli aiuti umanitari evidenzia che la crisi è tutt’altro che finita”, dichiara Kerri Ann Kelly, capomissione di Msf in Nigeria. Secondo le Nazioni Unite, 1,7 milioni di persone sono state sfollate nel nord-est della Nigeria e il 78% di loro nello Stato del Borno. Particolarmente critica è l’emergenza malnutrizione nella città di Bama. Dove Msf ha da poco avviato un programma pediatrico e nutrizionale per rispondere alla situazione umanitaria critica dei nuovi sfollati.

La mancanza di strutture ospedaliere

La mancanza di strutture ospedaliere e di accoglienza e lo scarso acceso ai servizi sanitari sta avendo conseguenze disastrose sui bambini che arrivano in città. Dall’aprile 2018 più di 10mila persone si sono rifugiate nel campo allestito all’interno della Government Science Secondary School (GSSS) della città e la salute di molti di loro è in pericolo. Alcuni sfollati raccontano di essere scappati perché non erano più in grado di sopravvivere nelle zone in cui vivevano. Mentre altri raccontano di essere fuggiti dalle operazioni militari che le forze armate nigeriane stanno conducendo contro i gruppi ribelli. Nel campo le strutture di accoglienza e i servizi sanitari non sono sufficienti per far fronte al crescente numero di persone che continua ad arrivare ogni giorno.

Il campo non può ospitare altri bambini

Concepito per ospitare 25mila persone, il campo ha raggiunto la sua massima capacità alla fine di luglio e adesso non ci sono abbastanza posti per tutti. “Attualmente, più di 6.000 persone dormono all’aperto senza protezione dal caldo, dalla pioggia e dalle mosche. Gli sfollati non hanno nemmeno gli strumenti di base per cucinare le loro razioni di cibo, e l’acqua non è abbastanza per soddisfare i bisogni minimi di tutti. Molti bambini arrivano già in uno stato critico. La scarsa assistenza e la mancanza di servizi sanitari peggiora la loro condizione”, dichiara Katja Lorenz, rappresentante di Msf ad Abuja.

La strage di bambini ad agosto

Tra il 2 e il 15 agosto 33 bambini sono morti nel campo, riportano le équipe di Msf. Molti bambini sono gravemente malnutriti, soffrono di complicazioni mediche e hanno bisogno di cure immediate e di essere seguiti nel tempo, anche perché normalmente durante la stagione delle piogge la malaria e i disturbi gastrointestinali aumentano. L’assenza di nutrizione suppletiva e integrativa e di una struttura sanitaria pediatrica sta avendo conseguenze disastrose su di loro.

Disperata la situazione in Nigeria

Al momento, l’unico ospedale di Bama, il Bama General Hospital, non è agibile. I bambini gravemente malati devono recarsi a Maiduguri per ricevere ulteriori trattamenti, ma molte persone non si possono permettere di pagare il viaggio verso la città, capitale dello stato del Borno. E anche quando possono farlo, trovano i centri nutrizionali ospedalieri stracolmi. Tra il 1° e il 12 agosto, mentre allestiva la sua struttura ospedaliera a Bama, Msf ha dovuto trasferire 26 pazienti all’ospedale pediatrico che gestisce a Maiduguri.

Si tenta una difficile assistenza complicata dalle avverse condizioni climatiche

Il 16 agosto MSF ha iniziato ad assistere i bambini gravemente malnutriti al di sotto dei cinque anni e i minori di 15 anni affetti da malaria e altre malattie gravi, in una struttura che può ospitare al massimo 30 persone. Questo è un intervento d’emergenza che può far fronte alla situazione umanitaria critica solo nel breve termine, in attesa che gli aiuti aumentino.

A Rann le forti piogge hanno trasformano la città in un’isola, lasciando i residenti tagliati fuori dal mondo esterno. Per le organizzazioni umanitarie è diventato sempre più difficile raggiungere le persone che necessitano di un alloggio, scorte di cibo e assistenza medica salvavita. Rann ospita oltre 40mila persone, tra cui la comunità ospitante e gli sfollati interni dei villaggi circostanti.

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