Ponte romano chiuso: Capua divisa in due

Ponte romano chiuso: Capua divisa in due
Ponte romano chiuso: Capua divisa in due

capua (Renato Casella) Una città spaccata in due. La chiusura del Ponte Romano, ufficializzata ieri con l’ordinanza firmata dal sindaco Adolfo Villani, segna l’inizio di un’emergenza che, per dirla con le parole del primo cittadino, “non si vedeva dal 9 settembre 1943, quando le bombe fecero crollare i due ponti”. L’ordinanza stabilisce “il divieto di transito per tutti i veicoli e per tutti i pedoni sul Ponte Romano sul Volturno, dalle Torri di Federico all’intersezione con via Riviera Volturno, mediante il posizionamento di new jersey in conglomerato cementizio”. Insomma; da una parte il centro storico, dall’altra la zona industriale, il Cira, la caserma Salomone e tantissime attività commerciali. E questo “muro” non cadrà tanto presto. Ieri mattina il sindaco ha incontrato alcuni ufficiali del Genio militare per valutare l’ipotesi di costruire un ponte provvisorio, ma nella migliore delle ipotesi ci vorrà un mese o giù di lì: “I miracoli non li può fare nessuno” taglia corto Villani. “A maggio il Genio militare ha ottenuto dal ministero delle Infrastrutture l’omologazione di un ponte modulare, sia pedonale che carrabile, che potrebbe essere allestito anche in meno di un mese. Ma dobbiamo verificare se sia adatto alla nostra situazione”. Ad ogni modo, per la collocazione della struttura ci sono due ipotesi. La prima è quella del tratto fra il ponte chiuso e le Torri di Federico, dove c’è il passaggio pedonale; la seconda, da porta Roma alla parte finale della Riviera verso Santa Caterina, che sarebbe il punto del fiume più breve da superare: 130 metri da una riva all’altra. 

Fino ad allora, per passare da un versante all’altro bisognerà uscire dal territorio di Capua: o si sceglie ovest, dal ponte Annibale a Bellona, oppure est, dal ponte di Grazzanise, dal quale oltretutto non possono transitare veicoli oltre i 35 quintali. Fra i problemi che lo stesso Villani  ricorda ci sono quelli legati al passaggio delle ambulanze, del personale di assistenza agli anziani, delle farmacie. E poi c’è una questione non immediata, ma neppure lontana: la riapertura delle scuole. “Stiamo verificando se chiedere lo stato di emergenza – nota ancora il primo cittadino – e abbiamo chiesto di convocare un tavolo in Regione con i rappresentanti dei Comuni vicini: la chiusura del ponte danneggia diversi centri”. 

Va peraltro ancora valutata l’entità dei danni al Ponte Romano: “Abbiamo visto la crepa giovedì, venerdì c’è stato il sopralluogo con il nostro ufficio tecnico e i progettisti. Abbiamo valutato i danni visibili, adesso dobbiamo fare lo stesso per la parte  non visibile. La chiusura provvisoria ci consentirà di fare i sondaggi necessari”.  

Al sopralluogo di venerdì hanno preso parte il responsabile del settore tecnico del Comune Francesco Greco, assistito dai progettisti strutturali del Ponte Nuovo, gli ingegneri Michele Contaldo e Saturnino Augusto Di Benedetto, e “sono emerse diffuse criticità nell’organismo strutturale del Ponte Romano” che hanno portato alla chiusura, d’intesa con il comandante dei vigili Carlo Ventriglia.

Assessori e consiglieri a raccolta in Municipio

L’emergenza legata alla chiusura del ponte è stata discussa ieri sera in Municipio in una riunione della maggioranza. Fra i presenti, oltre a Villani, il vicesindaco Marisa Giacobone, l’assessore Frattasi, vari rappresentanti dei gruppi di maggioranza, oltre a molti cittadini. 

Sulla questione è intervenuto il senatore dei 5 Stelle Agostino Santillo: “Ho assicurato al sindaco Adolfo Villani, che si ritrova a gestire una situazione molto complicata a poche settimane dalle elezioni, che il mio impegno per sollecitare un intervento del governo è già partito. Una città come Capua non può e non deve rimanere spaccata in due per molto. Si tratterebbe di un danno economico, di viabilità e di immagine che i cittadini di Capua non meritano di pagare”.

Il parlamentare, coordinatore per le Infrastrutture e la Mobilità sostenibile del Movimento 5 Stelle, è “in contatto con vari enti, tra cui Anas, per sbloccare al più presto la situazione, che avevo già attenzionato nel 2019 con una interrogazione parlamentare”.

Il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra ha manifestato solidarietà a Villani: “Anche io, da uomo delle Istituzioni, confido in una risoluta risposta da parte di Enti e autorità deputati ma, allo stesso tempo, condivido appieno il bisogno del Sindaco di Capua di riscontrare, nell’immediato, quale sia in concreto la capacità e la forza delle Istituzioni di rispondere alle vitali esigenze di un’intera comunità. L’emergenza che sta vivendo Capua non può lasciare nessuno indifferente. Da Sindaco ho sempre ragionato con una visione di “grande area territoriale” e proprio in tale ottica farò la mia parte per manifestare concretamente la vicinanza della mia comunità a quella capuana; ritengo, inoltre, fondamentale un immediato incontro dei Sindaci del territorio per far sentire a tutte le Istituzioni sovracomunali che Capua non è sola, che il problema non è solo di Capua ma di tutte le comunità di un’area vasta”.

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