Prescrizione, stasera il Cdm. Renzi a Bonafede: “Cambiare in due mesi o ci vediamo in Senato”

L’out-out del leader di Italia viva al Ministro della giustizia Bonafede, sottolineando che “sulla battaglia della giustizia giusta non molliamo perché è una questione di civiltà”.

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Matteo Renzi

ROMA – Prescrizione, stasera il Cdm a cui non saranno presenti le ministre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti di Italia viva: la prima perché impegnata in una visita istituzionale a Mosca, ma anche e soprattutto per rimarcare la non condivisione sul lodo Conte-bis tra i punti all’ordine del giorno di questa sera in Aula assieme alla riforma del processo penale.

Aria di tempesta

“Quanto a Bonafede, che ci accusa di molestarlo (ma l’ex dj avrà mai letto il codice penale? Lo sa che la molestia è un reato?) – ha detto Matteo Renzinoi auguriamo al Ministro buon lavoro. Gli diamo due mesi di tempo. Se le cose cambiano, bene. Altrimenti ci vediamo in Senato e lì – aggiunge – non escludo niente, neanche la sfiducia a Bonafede”. E ha poi aggiunto: “sulla battaglia della giustizia giusta non molliamo perché è una questione di civiltà”.

I capricci di Iv

Dunque Italia viva punta i piedi ed è pronta anche a votare in appoggio all’opposizione.  È quanto emerge dopo il voto in commissione Giustizia al Senato. A conti fatti la maggioranza sarebbe battuta: perché i 17 senatori di Iv farebbero la differenza. “Ecco perché – spiegano fonti di opposizione – il governo potrebbe decidere di mettere la fiducia sul provvedimento: a quel punto i senatori renziani, a meno di sorprese, dovrebbero votare a favore della fiducia al governo o al più uscire dall’Aula”.

Giuseppi  corrucciato

Lo si vedrà questa sera abbastanza irritato il premier Giuseppe Conte. La sua ira è verso Renzi e compagni ed affronterà i ministri nel Cdm sulla riforma del processo penale. Una riforma che “mira ad abbreviare fino a un massimo di 5-6 anni i tempi dei processi dicono M5S e dem”.  Ma la vera disputa sarà sulla prescrizione anche perché all’interno dei dem c’è chi sponsorizza per nuovi spazi di mediazione per poi recuperare i Renzi & c., per cui rinviare al secondo grado il blocco della prescrizione a Italia viva potrebbe andare bene. Lo fa capire Luigi Marattin di Iv: “In coalizione è meglio trovare una soluzione, ma Bonafede ribadisce che “Non esiste alcun ‘lodo Conte ter” che sarebbe quella modifica che fa “scattare lo stop alla prescrizione dopo una condanna in primo grado e lo rende definitivo solo dopo una seconda condanna in appello” per cui “si sta valutando il veicolo normativo migliore”.

Addio al lodo Annibali

Va in soffitta intanto dopo diversi rinvii, il “lodo Annibali” che puntava a “rinviare la legge Bonafede: Iv vota con l’opposizione ma viene battuta di nove voti. Nessuna sorpresa, dice Renzi, che sa di poter incidere nei numeri a Palazzo Madama ma non a Montecitorio: 1-0 per i giustizialisti. Vediamo tra due mesi come finisce al Senato”. Ma “il 2-0 per Renzi sarà quando, votando con Salvini, farà cadere il governo? Dice il Dem Michele Bordo. Non lo permetteremo”.

Le diatribe

Sono tante le diatribe all’interno della maggioranza “perché – spiega una fonte parlamentare – il M5s spinge per aumentare le possibilità di pubblicazione delle intercettazioni e difendere l’uso dei trojan anche per i reati contro la Pa e anche Iv avrebbe poi presentato emendamenti sgraditi agli altri partiti”.

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