Fisco, le imprese italiane le più tartassate d’Europa

Peggio dell'Italia solo l'Olanda. Meno pressing sulle aziende francesi

Foto LaPresse/Stefano Cavicchi

MESTRE – Le imprese italiane sono tra le più tartassate d’Europa. Il gettito fiscale ammonta a 101,1 miliardi di euro all’anno, pari al 14,1 per cento. Peggio dell’Italia, ma di poco, è l’Olanda dove le imprese versano il 14,2 per cento.

Fanalino di coda in positivo le aziende francesi

Ancora secondo lo studio, per le aziende tedesche il gettito fiscale è pari al 12,3%, mentre per le imprese spagnole ammonta all’11,6 per cento. Pressione fiscale più leggera per le aziende britanniche che si assestano sull’11,4 per cento. Ancora meglio le francesi al 10,2 per cento. Il dato è emerso in uno studio dell’associazione ‘Artigiani e piccole imprese Mestre, nota anche come Cgia su dati Eurostat riferiti al 2016.

I ritardi nei pagamenti della Pubblica amministrazione un nodo ancora da sciogliere

Sebbene alle nostre imprese sia praticamente richiesto lo sforzo fiscale più oneroso d’Europa – ha commentato il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeolo Stato italiano continua a non agevolarne la crescita. Anzi. Ricordo, ad esempio,  che il debito commerciale della nostra Pubblica amministrazione nei confronti dei propri fornitori è di 57 miliardi di euro, di cui una trentina ascrivibili ai ritardi nei pagamenti. Il peso economico dell’inefficienza burocratica della macchina pubblica sulle Pmi, invece, è di 31 miliardi e il deficit infrastrutturale, sia materiale che immateriale, grava sul sistema produttivo per almeno 40 miliardi di euro”.

Imprese, scuole e amministrazione possono vincere le sfide economiche solo se unite

I responsabili della Cgia hanno inoltre evidenziato che le misure poste in essere dal Governo per agevolare le imprese, hanno tenuto maggiormente conto delle esigenze delle imprese medio grandi. Le piccole ne sono state toccate in minima parte. L’associazione ritiene che l’Esecutivo debba puntare a coinvolgere di più le realtà produttive minori. Il ‘fare squadra’ dovrà riguardare anche il processo di rivoluzione digitale. Dovrà comprendere anche la scuola e la pubblica amministrazione. In caso contrario, il Paese rischia di perdere il passo con altre realtà economiche.

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