Procura, per Napoli spunta Gratteri

Nel 2024 l’addio a Catanzaro, farà domanda per il dopo Melillo

Nicola Gratteri ospite di Otto e Mezzo
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 22-04-2016 Roma Politica Nicola Gratteri ospite di Otto e Mezzo Nella foto Nicola Gratteri

NAPOLI (Carlo Tarallo)- Il 16 maggio 2024 Nicola Gratteri “compie” il suo ottavo compleanno da Procuratore capo di Catanzaro. A quel punto, Gratteri non potrà più ricoprire il ruolo di leader dei pm catanzaresi: per restare nella stessa città, dovrà tornare a fare il sostituto procuratore. “Prima di quella data”, ha detto Gratteri, “devo trovare un’altra collocazione”. Bene: a quanto risulta a Cronache di Napoli da fonti ben informate, Gratteri farà domanda per il posto di Procuratore capo di Napoli, ruolo attualmente ricoperto da Giovanni Melillo, recentemente nominato dal Csm nuovo procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. Nicola Gratteri, che era il suo diretto concorrente, potrebbe quindi subentrare proprio a Melillo. Lo stesso Gratteri, del resto, è stato intervistato nel corso di Buongiorno Regione della Tgr Calabria da Roberto Giacoia, che gli ha riferito una riflessione del giornalista Rai Claudio Pappaianni in merito alla possibilità di fare domanda per Napoli. Gratteri, sorridendo, non ha confermato né smentito. Nicola Gratteri è un uomo abituato a dire quello che pensa. Recentemente è stato ospite di alcune trasmissioni tv, nel corso delle quali non ha mancato di criticare l’operato del governo guidato da Mario Draghi sul versante della lotta alle mafie: “Nel suo discorso di insediamento”, ha detto tra l’altro Gratteri, “Draghi non ha pronunciato una sola volta la parola mafia. Ha un piano? Una visione? Vorremmo sapere se ha delle proposte per contrastare le mafie, ma credo che la giustizia e la sicurezza non interessino a questo governo e che la Cartabia (il ministro della Giustizia, ndr) non sia il Ministro che serviva all’Italia. Appena nominata ha incontrato il Garante dei detenuti e Nessuno tocchi Caino, i magistrati li ha incontrati dopo un mese. Non cambia nulla? Forse”, ha aggiunto Gratteri, “ma la forma è sostanza. E questo fa capire l’indirizzo di questo governo”. Questo governo non sta facendo nulla sul piano normativo per contrastare le mafie”; “sta smontando le norme che c’erano”; e “il messaggio che arriva alla gente comune, oltre che agli addetti ai lavori, è che c’è aria di smobilitazione”. Tradotto: “La lotta alla mafia non è nell’agenda di questo Governo”. A La7, Gratteri ha lanciato una pesante accusa al governo Draghi, che, ha detto il magistrato, “non è pervenuto né nella lotta alla criminalità organizzata”, mentre a suo parere le recenti riforme dell’ordinamento giudiziario “non servono a nulla, non velocizzano i processi, non danno risposte alla gente e alla collettività, non migliorano la qualità lavorativa dei magistrati e delle forze dell’ordine. Mi sembrano solo norme liberi tutti, quasi punitive nei confronti della magistratura”.

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