MILANO – Uno stage non basta a Mario Balotelli per tornare a indossare il ‘vero’ azzurro della Nazionale. L’attaccante, rilanciato da Vincenzo Montella nel club turco dell’Adana Demirspor, non è stato convocato dal ct Roberto Mancini per i playoff di qualificazione ai Mondiali del Qatar.
Le convocazioni sono state diramate oggi e ci sono alcune novità, come Joao Pedro e Luiz Felipe, che fanno parte dei 33 chiamati a difendere i colori dell’Italia in un momento difficile e che rievoca gli spettri della gestione Ventura, con l’Italia fuori dai Mondiali russi del 2018 proprio perché eliminata agli spareggi, dalla Svezia. Ora la Nazionale torna in campo per giocarsi attraverso i playoff l’ultima occasione di conquistare il pass: prima la semifinale contro la Macedonia del Nord, allo stadio ‘Renzo Barbera’ di Palermo, giovedì 24 marzo alle 20.45, con la capienza dell’impianto che torna al 100%, e, in caso di successo, la finale contro la vincente di Portogallo-Turchia, da giocare fuori casa, martedì 29 marzo, a Porto o Konya.
Tra i convocati tornano Politano e Sensi, mentre Locatelli è positivo al Covid e si unirà ai compagni in caso di negativizzazione in tempo utile. Tra i portieri, con Donnarumma, Sirigu e Cragno, torna Gollini, mentre in difesa out Romagnoli, la novità è il laziale Luiz Felipe accanto ai convocati ormai ‘storici’, Acerbi, Bastoni, Biraghi, Bonucci, Chiellini, Di Lorenzo, Emerson, Florenzi e Mancini.
A centrocampo le certezze Barella, Jorginho, Verratti, Pellegrini, con Cristante, Locatelli (al momento positivo al Covid), Pessina, Sensi, Tonali. In avanti ancora fiducia a Immobile, Berardi, Insigne, Belotti, con la novità Joao Pedro, poi Politano, Raspadori e Scamacca, Zaccagni e Zaniolo. Al di là dell’esclusione di Balotelli per scelta tecnica e di Chiesa ancora infortunato, il ct ha selezionato i giocatori più in forma attualmente in ogni reparto e si affida a quelli che per lui ormai sono ‘senatori’ per superare un doppio scoglio difficile, insidioso, e che nessuno avrebbe pensato di dover affrontare da campione europeo e dopo lo straordinario percorso fatto dai ragazzi di Mancini.
Ora tutto è nelle mani dell’Italia, padrona del suo destino e che punta a superare di slancio la Macedonia del Nord per poi affrontare una sfida finale che si preannuncia tesissima, chiunque dovesse vincere tra Turchia e Portogallo. Un passo alla volta, gli azzurri si dovranno concentrare subito sulla sfida del Barbera, ed evitare a ogni costo di dare ai tifosi una delusione come quella di quattro anni fa.
LaPresse