DOHA – Dopo circa 58 anni, il Qatar ha annunciato il suo addio all’Opec, l’organizzazione dei produttori di petrolio. E il prezzo del Wti, il greggio di riferimento Usa, balza a un passo dai 54 dollari al barile. Ora si attendono novità anche dal fronte dell’Opec, che dovrebbe riunirsi nelle prossime settimane.
Qatar, via dall’Opec dopo 58 anni
Il Qatar lascerà l’Opac a gennaio. Lo ha annunciato il ministro dell’Energia del Paese, Saad al-Kaabi, poche ore fa durante una conferenza stampa organizzata nella Capitale Doha. “Il Qatar ha deciso di ritirare i suoi membri dall’Opec a partire da gennaio 2019” . Al-Kaabi ha anche sottolineato che “il Qatar continuerà a produrre petrolio ma si concentrerà sulla produzione di gas, per cui è il più grande esportatore di gas naturale liquefatto al mondo. Non abbiamo un grande potenziale petrolifero siamo molto realisti. Il nostro potenziale è nel gas“. L’Opec, ha spiegato il responsabile dell’Energia, è stata informata della decisione prima dell’annuncio del Qatar, di cui era membro dal 1961.
Terremoto nel mondo dell’energia
La decisione del Qatar, arrivata questa mattina a sorpresa, rischia di avere enormi conseguenze sul mondo dell’energia. Oltre ad essere un vero e proprio terremoto politico e commerciale nell’assetto dei rapporti tra paesi fornitori di energia, la fuoriuscita del Qatar dall’organizzazione petrolifera rischia di complicare gli equilibri del settore energetico mondiale.
Secondo quanto scrive il Financial Times, la decisione improvvisa del governo di Doha è dovuta allo scontro frontale che oppone diversi Paesi dell’area. L’Opec è infatti storicamente guidata all’Arabia Saudita, che da giugno dello scorso anno, seguita da altri 3 paesi arabi (Emirati Arabi, Bahrain ed Egitto), ha rotto le relazioni diplomatiche con il Qatar, accusato di proteggere persone e organizzazioni terroristiche ostili a Riad. L’Arabia Saudita ha messo così in piedi un fronte di Paesi che hanno imposto al Qatar una sorta di blocco dei confini sia terrestri che aerei.
