CASERTA – Nuovi guai per l’europarlamentare napoletano Andrea Cozzolino. La magistratura belga ha chiesto la revoca dell’immunità per lui e per il collega del gruppo S&D Marc Tarabella. Si appesantisce, quindi, la posizione di Cozzolino, e la vicenda giudiziaria sta mettendo in dubbio la sua ricandidatura a Strasburgo nel 2024, alla quale l’europarlamentare partenopeo puntava, secondo voci di corridoio.
La ‘fase due’
La mossa dei magistrati segna l’inizio della ‘fase due’ del Qatargate, l’inchiesta per corruzione da Qatar e Marocco che ha terremotato il Parlamento europeo. Questo significa che ci saranno altri interrogatori e che la procura è pronta ad allargare le indagini. Appena ricevuta la richiesta dalle autorità giudiziarie belghe, la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha avviato subito una procedura d’urgenza per arrivare alla revoca della protezione dei due eurodeputati italiano e belga al massimo entro la plenaria del 13 febbraio. La richiesta è stata ora trasmessa alla commissione giuridica dell’Eurocamera, che dovrà elaborare e adottare una raccomandazione da sottoporre alla plenaria. Se la commissione agirà rapidamente, l’Aula potrebbe pronunciarsi (a maggioranza semplice) già nella prossima plenaria del 16-19 gennaio, ma è più probabile che il voto avvenga nella plenaria di febbraio.
La svolta sulla legalità
Con la ripresa delle attività parlamentari, Metsola vuole imprimere una svolta sulla legalità e trasparenza nel Parlamento europeo per evitare che l’istituzione venga trascinata dall’ondata di fango dello scandalo. Nelle prossime settimane saranno annunciate le sue intenzioni di riforma, compresi una revisione delle norme attuali e il miglioramento dei sistemi interni. “Fin dal primo momento il Parlamento europeo ha fatto tutto ciò che era in suo potere per assistere nelle indagini e continueremo a garantire che non ci sia impunità – ha affermato Metsola – I responsabili troveranno questo Parlamento dalla parte della legge. La corruzione non può pagare e faremo di tutto per combatterla”.
La revoca
La revoca dell’immunità ai due europarlamentari sarebbe il secondo provvedimento a colpire direttamente i membri dell’Eurocamera, dopo che l’eurodeputata greca Eva Kaili è stata indagata e arrestata, nonché fatta decadere dalla carica di vicepresidente del Parlamento. A lei l’immunità era stata revocata senza autorizzazione perché colta in flagrante nel tentativo di nascondere attraverso il padre borse di banconote. Rimane in carcere assieme all’ex europarlamentare Antonio Panzeri, a Niccolò Figà-Talamanca, segretario generale dell’organizzazione non governativa ‘Non c’è pace senza giustizia’, e a Francesco Giorgi, compagno di Kaili e assistente parlamentare di Cozzolino. Con la richiesta della revoca dell’immunità, la posizione di quest’ultimo, anche se ancora non raggiunto da alcun avviso di garanzia, potrebbe aggravarsi.
Il filone di indagine
Il coinvolgimento di Cozzolino potrebbe significare lo sviluppo del filone delle indagini sulle presunte pressioni da parte del Marocco. Il parlamentare Pd, che dopo lo scandalo ha lasciato la presidenza della delegazione per i rapporti con gli Stati del Maghreb all’Eurocamera, ha finora rivendicato la sua estraneità ai fatti e chiesto di essere ascoltato dagli inquirenti. Quanto a Tarabella, secondo fonti di stampa, negli interrogatori sarebbero stati gli stessi Panzeri e Giorgi a muovere accuse contro l’eurodeputato belga di origini italiane, già autosospesosi dal gruppo dei socialisti. L’interessato sostiene di non aver mai ricevuto prebende dal Qatar, anche se agli atti risultano suoi interventi di elogio al paese del Golfo per le riforme del lavoro in vista dei Mondiali.
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