Quirinale, domani la resa dei conti nel vertice del centrodestra: Cav vuole ‘segnale’ di coesione

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse Roma, incontro dei leader di centrodestra

ROMA – Esiste un solo piano B e si chiama Silvio Berlusconi. E questo deve essere chiaro a tutte le anime del centrodestra. Il messaggio a prima mattina arriva forte e chiaro in via Bellerio e Matteo Salvini è costretto ad ammorbidire la linea. Il centrodestra “è compatto e convinto nel sostegno a Berlusconi, non si accettano veti ideologici da parte della sinistra”, tuona in poche righe di comunicato lanciando l’ennesimo guanto di sfida dall’altra parte dello schieramento: “Spero che nessun segretario e nessun partito si sottraggano al confronto ed alla responsabilità”.

E se quella di ieri poteva essere interpretata come una apertura alla corsa dell’ex capo della Bce al Colle, oggi il passo di lato:“Togliere Draghi dalla sua posizione in questo momento rischia di creare confusione, anzi ho proposto di mettere le energie migliori” nel Governo “perché saranno mesi complicati”. Insomma tutto torna al suo posto in vista del vertice della coalizione che si terrà domani a Villa Grande, con il centrodestra al completo.

Tutti si attendono che Berlusconi sciolga la riserva, ma i commensali che siederanno nella dimora che fu di Franco Zeffirelli, molto probabilmente resteranno delusi. Il Cav non ha ancora terminato la sua ‘operazione scoiattolo’, mancano ancora 10 giorni all’ora X (il 24 gennaio alle 15) e la sua eventuale entrata in gioco sarà possibile solo dopo la quarta votazione. “C’è tempo”, ripete l’uomo di Arcore anche se cominciano ad essere troppe le dichiarazioni in chiaro di parlamentari contattate dall’ex premier.

Come quella di Bianca Laura Granato, senatrice del Gruppo Misto, nota no-vax e no-pass, dalle uscite colorite: “Battute del Cav? Non ricordo bene, quando si è presentato ha fatto riferimento al Bunga Bunga. Ha detto ‘sono il signore del Bunga Bunga”. Berlusconi, racconta chi ha avuto modo di parlargli “vuole essere il presidente di tutti”, coinvolgere e non dividere, e per farlo “ha tutte le carte in regola. Anche l’appello di Gianni Letta di oggi, viene spiegato, non è stata una bacchettata a Berlusconi, piuttosto un invito al Parlamento ad agire senza pregiudizi, come ha fatto in occasione della Commemorazione di David Sassoli.

“Il clima che si respirava l’altro giorno era straordinario, di serenità e di armonia, di desiderio da tutte le parti di contribuire a guardare agli interessi del Paese e non alle differenze di parte”, scandisce davanti la Camera ardente del presidente del Parlamento europeo, venuto a mancare. La partita tuttavia è ancora da giocare e si fa in salita. Dentro la coalizione restano i dubbi di Coraggio Italia, con Gaetano Quagliariello che invita il leader azzurro “a farsi molto bene i conti, di essere sicuro di avere veramente almeno una chance di riuscire” a vincere la partita del Quirinale.

“Secondo me è molto difficile che questo Parlamento possa eleggere un presidente portato da una sola parte – aggiunge – e non ci sono molti king maker”. Anche sul fronte ‘progressisti’ anche la candidatura del Cav non scalda i cuori. “Noi siamo assolutamente disponibili a dialogare ma abbiamo gia’ detto che il dialogo deve avvenire su un nome condiviso di una personalita’ istituzionale, non di un capo partito”, dice Enrico Letta riferendosi al leader azzurro.

E alla domanda de il Fatto quotidiano sulla disponibilità di Salvini a restare al governo anche senza Draghi, il segretario dem si è dimostrato ottimiata: “In queste ore c’è qualche elemento di dialogo positivo, ma siamo solo all’inizio”. Anche Giuseppe Conte, che ha ricevuto pieno mandato dall’assemblea M5s per trattare al tavolo dei leader per l’elezione del presidente della Repubblica, conferma che la candidatura di “Berlusconi è irricevibile”. E poi lancia l’appello al centrodestra: “Mettiamo da parte bandierine di parte, sventoliamo tutti insieme la bandiera dell’Italia”.

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