Quirinale, rabbia Meloni su astensione centrodestra. FdI lancia Cassese e Belloni

Foto Mauro Scrobogna / LaPresse Nella foto: la leader di FdI Giorgia Meloni

ROMA – Altro giro, altra corsa. Fumata nera anche alla quarta votazione per il Quirinale, ma secondo Fratelli d’Italia il centrodestra avrebbe dovuto osare di più e iniziare a contarsi a Montecitorio. È il pensiero portato da Giorgia Meloni al vertice di centrodestra organizzato questa mattina di buon mattino, dopo un caffè insieme fra Matteo Salvini, Antonio Tajani e Giovanni Toti prima di salire nel palazzo dei gruppi parlamentari di Montecitorio.

Nel faccia a faccia con i colleghi della coalizione, Meloni non avrebbe nascosto il proprio disappunto per la decisione comune di astenersi in una giornata che ha portato a un altro nulla di fatto in vista dell’elezione del presidente della Repubblica.

La presidente di Fratelli d’Italia è passata davanti ai cronisti scura in volto dopo il vertice. Nel corso della riunione con gli alleati, secondo quanto si apprende, la leader FdI si sarebbe parecchio “arrabbiata” per la scelta di Lega e Forza Italia di non votare nemmeno oggi nessun nome della rosa proposta martedì scorso in conferenza stampa. “E’ sbagliato continuare a rimandare la conta dei voti – sarebbe stato il ragionamento – contarsi è inevitabile e i fatti, con quanto accaduto su Guido Crosetto che ha quasi raddoppiato i voti in suo favore rispetto ai grandi elettori FdI, dimostrano che i nomi di centrodestra possono essere attrattivi”.

Insomma, il centrodestra “deve esercitare la sua golden share” e in ogni caso “Pier Ferdinando Casini non è un nome di centrodestra e non rappresenta un’opzione”, confidano a LaPresse fonti di Fratelli d’Italia. Secondo le stesse fonti, il partito di Giorgia Meloni sarebbe pronto a ragionare sulle candidature di Sabino Cassese e Elisabetta Belloni, nomi che invece non dispiacerebbero ai ‘patrioti’.

La giornata di trattative è lunga, nel tardo pomeriggio Meloni vede in un incontro ‘informale’ Salvini, rientrato a Montecitorio a metà pomeriggio dopo alcuni incontri con potenziali candidati per il Colle. Alla vigilia della quinta votazione, al di là delle dichiarazione ufficiali, riaffiorano delle diversità di vedute fra i big del centrodestra. Che in una partita fondamentale come questa continuano a misurarsi.

“FdI si è astenuta come tutto il centrodestra. Lo abbiamo fatto perché rispettiamo le decisioni della coalizione, che per noi è un valore. Però per noi sarebbe importante in questo momento – dice a chiare lettere il capogruppo di FdI al Senato, Luca Ciriani – tentare la strada di un voto su un candidato del centrodestra, cioè cercare i consensi in Parlamento su una personalità autorevole del centrodestra. Queste personalità ci sono: quelle presentate ufficialmente in conferenza stampa più altre”. E allora sì: altro giro, altra corsa.(LaPresse)

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