Entra in vigore “quota 100”: 44 domande in poche ore, la Lega festeggia

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Matteo Salvini, Massimo Garavaglia

ROMA – Il decretone è legge, quota 100 entra in vigore e l’effetto entusiasmo si vede: nella sola mattinata del 29 gennaio, prima delle 13, sono state presentate 44 domande per la pensione anticipata.

Nei tre anni in cui l’opzione sarà in vigore si stima che ne beneficerà un milione di lavoratori, 350mila donne, “senza nessuna penalizzazione. La forza della Lega è di non aver imposto penalizzazioni”, rivendica il sottosegretario Claudio Durigon.

Abbiamo messo un primo mattone sulla Fornero“, festeggia Matteo Salvini in conferenza stampa alla Camera. “E‘ un coronamento di anni e anni di battaglie della Lega. E’ una di quelle date da segnare in blu“, aggiunge.

Ci sono le slides sulla misura bandiera della Lega, ci sono i video introduttivi con le testimonianze dei lavoratori: certo, tutto molto lontano dalla chiamata alle armi del M5s che la scorsa settimana ha organizzato un maxievento in un albergo a Roma, con lo stato maggiore del Movimento, parlamentari, direttori di testata e giornalisti per spiegare – e festeggiare – il reddito di cittadinanza.


La Lega si fa bastare una breve conferenza stampa

Giulia Bongiorno rimarca come sia “una svolta storica” per la Pa l’anticipo del Tdfs che consentirà agli statali “di avere nell’immediatezza un gruzzolo senza dover aspettare 2-3 anni”.

Una misura che, spiega il sottosegretario Massimo Garavaglia, vale “solo nel 2019 sono 5 miliardi in più di liquidità, di potenziali consumi“.

Gli interessi si pagano alla fine, con il saldo del Tfr

Grazie all’accordo raggiunto con l’Abi, che consente un anticipo fino a 30mila euro, per il lavoratore si tratta di “un prestito molto conveniente, si pagano pochissime imposte, e sugli interessi: la media attuale sono il 6-7 percento, oggi stiamo al 2,5 percento”.


Spazio anche ai giovani

Oltre a favorire il ricambio generazionale, con quota 100 la Lega spiega di aver pensato a quanti “iniziano a lavorare tardi e spesso con buchi contributivi – dice ancora GaravagliaPer cui abbiamo pensato di dare una mano consentendo di pagare i buchi contributivi per avere un montante più alto e andare in pensione prima. Oggi nessuno riscatta la laurea perché costa tantissimo: abbiamo dimezzato il costo. Questo consentirà ai papà, alle mamme, ai nonni di regalare il riscatto della laurea“.


Il decretone inizia il suo cammino parlamentare

Il testo è stato assegnato alla commissione Lavoro del Senato, dove relatrice sarà la pentastellata Nunzia Catalfo, firmataria della prima proposta di legge sul reddito di cittadinanza.

(LaPresse)

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