MILANO (LaPresse) – Claudio Bisio è uno dei più apprezzati comici italiani. Che si tratti di cinema, televisione o teatro, il pubblico che lo segue è sempre numeroso e affezionato. Al mattatore e alla sua comicità tanto misurata quanto spassosa, Rai Cultura dedica il ciclo teatrale ‘Claudio Bisio. Risate d’autore’, che riproporrà tre ‘cavalli di battaglia’ della sua carriera scenica.
Si comincia con il monologo ‘Grazie’, in onda sabato 26 maggio alle 21.15. Primo testo teatrale dello scrittore Daniel Pennac, pseudonimo di Daniel Pennacchioni. ‘Grazie’ è un surreale monologo nel quale Claudio Bisio interpreta uno scienziato pazzo e tenero. Al quale viene assegnato un importante premio ‘per l’insieme della sua opera’. Nella tasca dello smoking il protagonista ha pronto un discorso che non leggerà, preferendo parlare a braccio. E preferendo confessare alla platea di essersi preparato al momento esaminando i premi più celebri (Palme, Oscar, Orsi, Leoni) per fare apprendistato in vista della cerimonia del ringraziamento. Ed ecco lo studioso raccontare le molte insidie che una semplice parola può nascondere. C’è il ‘grazie’ confidenziale, quello trasgressivo, l’entusiastico, addirittura il ministeriale.
Alla fine lo scienziato Bisio-Pennac si convince che il ringraziamento è ‘un genere a sé’
E, in piedi davanti al pubblico, illuminato dalle luci della serata d’onore, commosso, stanco e felice grida finalmente il suo ‘grazie, grazie!’. Ma proprio questo ‘grazie’ dà al premiato l’opportunità di ripercorrere le tappe della vita che lo hanno portato fin lì, partendo dall’infanzia avvelenata dall’odiato maestro Blamard, fino alle lunghe serate di solitudine negli alberghi. Claudio Bisio disegna, con il suo consueto vigore, una figura nevrotica e contorta di uomo confuso e al tempo stesso brillante, ironico e coinvolgente. Uno spettacolo esilarante, arricchito dal regista Gallione con siparietti musicali improntati allo swing nostrano e a silenziosi slow molto efficaci. Lo spettacolo è andato in scena per la prima volta nel 2005 e registrato dalla Rai nel 2006.