Rai-Fedez: la polemica non si placa. La Tv di Stato attende le scuse, l’artista: “Rifarei tutto”

Dopo il Concertone del Primo Maggio trasmesso da Rai Tre con il rapper che ha innescato la bomba su una potenziale censura messa in atto da parte della Tv di Stato, la Rai non ci sta e passa al contrattacco

La polemica non si placa tra Fedez e Rai Tre. Dopo il Concertone del Primo maggio trasmesso dalla Tv di Stato dove il rapper ha innescato la bomba su una potenziale censura da parte dei vertici dell’emittente, la Rai non ci sta e passa al contrattacco. Di Mare su Twitter scrive: “La Rai è stata crocifissa e condannata prima ancora che Fedez salisse sul palco. Possiamo rimediare? Mi auguro di sì, ma il danno è gigantesco. La Rai e Ilaria Capitani si aspettano delle scuse che non arriveranno mai, io temo”.

Il danno

E in Commissione di Vigilanza Di Mare afferma, sulla bomba innescata il giorno della Festa del lavoro: “Polemica basata sulla manipolazione dei fatti, che avrebbe dovuto dimostrare nelle intenzioni dell’autore l’esistenza di una censura che non c’è mai stata. Mi dite di rivolgermi alla Procura della Repubblica contro Fedez? Credo sia sufficiente una querela per diffamazione con richiesta civile di danni considerato che esiste un danno di immagine e che la reputazione oggi è una cosa importantissima nella vita economica di un’azienda e nella vita professionale di ciascuno di noi. E questo danno c’è stato ma è una cosa che dovrà valutare la nostra leadership, diciamo così”.

Senza rimpianti

Il rapper ha detto la sua in merito alla questione: “Dopo la riunione della Commissione di Vigilanza Rai c’è chi mi accusa di manipolazione e chi vuole denunciarmi. Io rifarei tutto di nuovo. Sono un privilegiato e posso permettermi di affrontare anche le spese legali di un processo. Ma quanti devono cedere al ricatto?“.

Barachini: gestione confusa

Scende in campo anche il presidente della Commissione di Vigilanza, Alberto Barachini: “Ho rilevato una gestione complessa e confusa dell’evento. C’è stato un produttore esterno alla Rai che ha parlato di ‘uniformarsi al sistema’ e si è dovuto scusare l’ad Rai per questo. Tutto ciò mi rafforza nell’idea che le esternalizzazioni di eventi in diretta siano un rischio che il servizio pubblico non può correre”. Polemica quella tra Fedez e la Rai che fa eco ad un altro caso scoppiato giorni fa in merito all’incontro tra il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, e un agente dei servizi segreti in autogrill e trasmesso su Report. Davide Faraone di Iv ha definito “irrispettoso il fatto che il direttore di Rai Tre non abbia fatto cenno all’episodio nel suo intervento”. Così come Barachini ha chiesto ulteriori spiegazioni, chiede lumi sul caso e chiedendosi “se le immagini potessero essere usate, sebbene non rappresentassero reato”.

Gli attacchi

Sono molti i partiti che dissentono su quanto affermato da Fedez (Pd, Leu, Iv, Fi, Lega e M5S) ma anche sull’operato dell’azienda Rai in merito alla gestione della questione ritenuta “quantomeno confusa” e di “non aver portato gli atti alla Procura della Repubblica”, mentre Fratelli d’Italia chiede le immediate dimissioni di Di Mare.

Le responsabilità

E comunque l’emittente di viale Mazzini si difende sulla questione Concertone: “La Rai, nel caso del Primo Maggio, fa un acquisto di ripresa per un evento e non ha alcuna responsabilità diretta su quanto avviene in quel luogo” per cui “non ha chiesto il testo” dell’intervento di Fedez, mentre “è stata l’organizzazione dell’evento a chiedere il testo, come previsto dal contratto”. Di Mare ha aggiunto che “la sera del 30 aprile, vigilia del Concertone, Massimo Bonelli, titolare della ICompany, società organizzatrice dell’evento, ha inviato una mail ai sindacati e alla Rai per segnalare che il testo di Fedez non era in linea con lo spirito del concerto, che era stato contattato il management del cantante chiedendo di rivedere il testo affinché non fossero esasperati i toni”.

La manipolazione

Di Mare ha poi sottolineato come Fedez abbia “tagliato tutto il passaggio in cui Capitani afferma che la Rai non fa assolutamente una censura. C’è stata una manipolazione per alterare il senso delle cose. Si tratta di imbroglio e macchinazione. Forse c’è stato un calcolo dell’artista per ottenere più like, visualizzazioni e consensi”.

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